Give Me Enough Rope

Give Me Enough Rope

lunedì 2 dicembre 2013

NoLife: A Mediev(i)(a)l story

ah, this sure brings out some memories, quanti  anni sono passati dall'ultima volta?
all'incirca tre...  buffo come il nostro eroe "Sir" Lorenz,  esattamente come nelle sue storie, sia finito per un po' in un angolo polveroso come una cosa posata e dimenticata.
Tuttavia di sicuro evoca piacevoli ricordi, nonostante mi fosse quasi completamente dimenticato tutti i personaggi che, con mio stupore sono più attuali ora che mai.
Devo tessere le mie lodi a "sir" Lorenz e "compagni" d'(dis)avventure è stato tranquillo in un angolo aspettando tutto questo tempo, lodevole il suo comportamento come lodevole è la sua sconcertante realtà e intensa visione che è in grado di avvolgerti e trascinarti nel suo mondo, nel modo in cui vive le cose.
"Sir" Lorenz è un personaggio particolare, non è cosi inetto come le vicissitudini e come la storia vorrebbe (e porta) a far credere, è un personaggio molto più profondo e realistico, anche se al quanto mutevole nella forma riesce a sferzare una nitida coltre di nebbia  che vorrebbe celarlo alla vista dei fatti e delle persone, coltre che tuttavia riesce nel suo compito andando subito a riformarsi davanti a lui per poi dileguarsi al prossimo colpo, portato a segno con più sconforto di quelli prima ma che dietro nasconde quella misteriosa forza che è in noi e che si chiama speranza, che controbilancia l'avvilimento e lo scoraggiamento.
"Sir" Lorenz con il suo grottesco realismo vissuto in un mondo di fantasia che ben coglie le sfumature di quello reale, con la tacita costanza e la pazienza di un predatore è riuscito a diventare padrone di un regno, un regno invisibile che si estende al di sopra del livello terreno e che è riuscito a estendere i suoi confini  nella mia personalità.
Sono maturato in questi anni, non so se riuscirò più a essere un degno scrittore di questa storia, ma voglio provarci.
Vecchio amico mio, mi permetterai di narrare delle tue disavventure?

 Proviamo

 Capitolo IV



"Sir" Lorenz stava guardando il mondo da dietro il vetro di una finestra ad arco, la stanza in cui si trovava era un enorme stanza dai pavimenti  e dal soffitto di pietra e per quanto i tappeti, le sedie regali e i macabri ornamenti fossero disposti in tutto l'edificio, non poteva fare altre che trasmettere un enorme senso di vuoto e smarrimento.
"Sir" Lorenz sapeva che molte cose in questo mondo erano solo lo specchio dell'anima, come lo erano gli occhi delle persone e se gli occhi delle persone rispecchiavano l'anima, anche le cose osservate da essi dovevano essere per forza un riflesso delle proprie sensazioni.
Fuori il mondo era nuvoloso e cupo, le persone erano impegnate nelle proprie attività di tutti i giorni, a "Sir Lorenz" questi comportamenti davano l'impressione di essere frutto di una strana aurea magica, che faceva apparire tutti come piccoli pupazzi di pezza manovrati da chi sa quale burattinaio;
Manovrare il destino, era questo che Miss Murduer gli aveva detto? aveva visto in lui del potere e "Sir" Lorenz se ne era, per un primo momento, meravigliato, non tanto per avere dell'extra in lui (quello sapeva benissimo essere una cosa comune in parecchie persone che però erano troppo cieche o indaffarate per vederlo) ma perché per la prima volta qualcuno aveva riconosciuto le sue capacità e si era offerto di aiutarlo a migliorarle.
"Non è una cosa che hai sempre desiderato?" disse una figura avvicinandosi a "Sir " Lorenz, "Avere un maestro che ti guidi e che ti prenda sotto la sua ala protettiva".
"Non è lo stesso" Disse "Sir" Lorenz mentre continuava a guardare il mondo che continuava a vivere dietro quel vetro.
"Non a queste condizioni" riprese "Non volevo trovare qualcuno disposto ad accettarmi per cambiarmi" concluse "Sir Lorenz".
I suoi occhi erano rapiti dal movimento costante e meccanico di un martello, che si alzava e abbassava a colpire un oggetto che si trovava a terra, il martello era in mano a un lavoratore che, chinato sul tracciato sterrato, era intento a posizionare nuove pietre per pavimentare una strada.

"Il Cambiamento è solo nella tua mente, non sei qualcosa di finito e modellato, il tuo scopo è evolverti sottomettere tutte le forme in modo che la vita sia a tuo pieno controllo" Disse la figura che intanto lo aveva raggiunto accanto alla finestra e guardava come i lui, i movimenti del braccio di quel lavoratore, insaccati in vesti di tela grigia troppo stretta per quella forma.
"Tu non sei quella strada, tu sei come un lavoratore che stende i presupposti per la propria strada che cambia direzione e si stende a suo piacimento".
"Sir" Lorenz non era d'accordo, sapeva che i cambiamenti portavano delle modifiche che non erano tangibili in un primo momento ma di cui avrebbe pagato il prezzo poi, sapeva che non era un semplice cambio di programma ma era un rimodellare i propri principi e le proprie regole che lo avevano fatto sopravvivere fino a quel momento.
"Sir" Lorenz pensava che fare patti con la morte in certe occasioni era indispensabile per continuare, non aveva tenuto conto di quello che la morte vuole in cambio per tenerti in vita, la parte a cui tieni di più.
Ma s'interrogava, non voleva rinunciare a quella sua possibilità, era certamente preso in una morsa e il suo spirito attanagliato dai dubbi, si era sempre ripromesso di lasciare andare quello che non poteva trattenere e di fare conto solo sulle sue poche forze, senza trucchi;
Però questo potere era in lui, anche questo potere faceva parte delle sue forze, e per quanto malevolo potesse esso essere, se fosse riuscito a controllarlo avrebbe potuto stravolgere la situazione, aiutarlo in favore dei suoi principi e se avesse retto alla smania di potere avrebbe certamente cambiato il suo mondo e se anche se questo poteva voler significare la sua dannazione, il suo mondo si sarebbe rispecchiato su quello degli altri cambiandolo.
Ma stava a lui cambiare le cose? sarebbero davvero cambiate? molte volte pensava di essere davanti a una scelta che poi si era rivelata solo un inganno sparendo davanti ai suoi occhi.
"Ognuno è destinato alla sua strada" "Sir" lorenz si voltò e si incamminò verso l'uscita, senza voltarsi concluse "scoprirò la mia ponendo a terra tutti i pezzi, tornerò quando avrò preso la mia decisione" Decisione a cui sapeva di essere predestinato.
    


mercoledì 27 novembre 2013

it's nobler...

Spesso ignoriamo cose importanti, presi dalle nostre faccende e dal tirare avanti spesso non ci pensiamo e per carità se questo fosse un peccato; è solo normale, è solo la vita.
Vi siete mai chiesti quanta libertà dovremmo dare alle persone? potremmo avere qualche potere sulla libertà delle persone che entrano nella nostra vita?
E certo che è una cosa difficile, immaginatevi me, nato e cresciuto in toscana prima nazione al mondo ad abolire la pena di morte, uno stato (ovviamente stato all'epoca...) con una censura lieve a cui si dava molta importanza quindi alla libertà di un individuo.
Non potevo non essere un ragazzo di principio, un ragazzo a cui piace pensare con quell'acume ed eccentricità degna da non far sfigurare le mie origini ma anche il pensiero che è insito a me.
E se non è facile discutere della vita di una persona che non si conosce, pensate sia più facile parlare di quelle a cui si vuole bene?

No, non lo è, per me non lo è, lo sapete perchè? perchè ogni volta che una persona entra nella nostra vita, nel momento in cui apriamo i nostri confini e lo facciamo entrare nelal parte più intima e più nuda di noi stessi, avviene un vero e proprio sconfinamento che, se esce dopo poco diventa molto spesso un vero e proprio calpestamento.Ed è qui il difficile, perchè se su altri non abbiamo potere, su noi stessi abbiamo potere e quando l'altro se ne va, porta via un pezzo di noi, un pezzo su cui abbiamo ancora potere.
Non c'è niente di più spavantoso del possedere del potere, solo uno sciocco potrebbe prendere alla leggera l'avere del potere (e per nostra fortuna l'essere umano è molto sciocco), davanti a noi, davanti al nostro potere, abbiamo delle responsabilità e davanti a delle responsabilità di fronte a se stessi, un uomo di principio ha delle scelte già fatte da compiere.

Se prendere alla leggera il nostro potere è da irresponsabili, il non accrescere il nostro potenziale va contro a noi stessi e all'acume delle nostre menti ("fatti non foste per viver come bruti...")  è compito di ogni uomo accrescere la porpria mente e di sfruttare al meglio il proprio potere.

Ma cosa è più facile? lasciare andare le persone? aspettandosi che il destino faccia il loro corso e le faccia tornare da noi se cosi è scritto?
o Agire? ma per cosa agiamo veramaente? per riprenderci l'altra persona o quello che è rimasto di noi nell'altra persona?

è più nobile lasciare una persona andare seguendo i nostri principi o richiamarla a noi con tutte le nostre forze?

Si, ho molta strada da fare e una scelta da eseguire, ma forse la risposta è già scritta.

mercoledì 20 novembre 2013

sabato 16 novembre 2013

overshadowed eyes

Quando smetto di pensare inzio a provare e quando smetto di provare inizio a pensare.
Non è neccessariamente un bene, visto che il pensare senza provare nulla non è umano e il provare facendosi guidare troppo dai sentimenti è controproducente, rischioso e comunque non soddisferebbe la mia parte calcolatrice.
Ma forse non è nemmeno questione di pensare/provare, forse sono solo azioni che servono alla funzione, sono solo drappi, veli che celano sotto di essi l'essenza che è sempre palpitante e viva;
é per questo che non vedo certe cose, non per l'occhio ma per l'offuscamento che ho davanti, una patina che non mi permette (o la costringo a non farlo) di vedere bene quello che è in realtà.
Un sigillo, un sigillo che una volta aperto sprigionia tutte quelle cose che in verità mi fanno stare bene.
Un sigillo che per un breve periodo lei ha tolto.

mercoledì 25 settembre 2013

I don't get it..

 ..Ma che le persone si accorgono che (per una volta ogni tanto) stai bene e sei anche abbastanza felice e quindi si coalizzano per cercare di intristirti e farti preoccupare?
No seriamente non lo capisco, avete avuto il vostro turno ora lasciatemi avere il mio. (E nonostante tutto so ancora disposto a dare un mano... non come hanno fatto loro...)

mercoledì 18 settembre 2013

happiness is only a smile away


Perché alla fine sono tempi difficili, chi per una cosa o chi per un altra ognuno ha i suoi problemi ed è facile demoralizzarsi e quando uno si butta un po' giù è tutto più difficile, dobbiamo tenere conto delle difficoltà e delle cose brutte certo, ma non dobbiamo lasciare che offuschino le cose positive per quanto poche o piccole esse o essa siano/sia.
E dobbiamo ricordarci anche di sorridere, almeno all'interno perché magari una cosa semplice come un sorriso può fare una grande differenza.
anche una parola ti rende felice delle volte.
E Tu cosa mi dirai per rendermi felice

venerdì 13 settembre 2013

Seeker


Quel che cerco è tutto intorno a me, cangia continuamente forma e ora esiste ora no, è come un capriccio della mia fantasia eppure è reale,  quando penso di aver trovato quello che cerco, si allontana sempre  e non mi resta altro da fare che rimettermi alla ricerca;
Ma se il momento più emozionante è quello del desiderio, dell'inseguire dell'immaginare il momento in cui si riuscirà a trovare e avere quello che si cerca, sarò in grado di apprezzarlo una volta mia? vale la pena passare la vita a cercare o trovare e assaporare quante più cose possibili?
o forse è meglio lottare, per una cosa soltanto che poi ci godremo per il resto della vita;
Ma magari nessuna di queste è completamente giusta se ma un misto delle tre è quello che ci vuole.
Quello che so è che per ora sto cercando qualcosa e ogni volta che mi sembra sfiorarmi la mano, svanisce lasciandomi solo con la sicurezza che continuerò a cercare e a vedere cosa verrà dopo.

martedì 3 settembre 2013

Dal Tramonto All'Alba


No non voglio parlare del film di Tarantino, mi serve solo per introdurmi in un discorso più ampio che inizierò dicendo: tutti conoscono le sensazioni che si provano passando dal giorno alla notte.
Perché è inevitabile, è scientifico provato e risaputo dall'alba dei tempi, ne parla sun tzu nella gestione del morale, sono sicuro che ne parlò anche qualche filosofo greco che per non sbagliare non azzarderò a nominare.
Con il passaggio dal giorno alla notte, dalla luce al buio, ci intristiamo, diventiamo più soggetti a nervosismo, depressione, malinconia  e tante altre "belle cose" che la nostra psiche e la nostra sensazione ci fanno provare;
E forse forse servono anche queste sensazioni, ci ricordano che comunque siamo umani e forse a volte, finisce che è meglio provare dolore che nulla di nulla.
Tuttavia  è ovviamente e giustamente scomodo e noioso provare anche sensazioni negativi, sopratutto se siamo in un periodo di quelli un po' negativi, dove magari ci sentiamo soli, le cose non sempre girano per il verso giusto e dobbiamo metterci di getto tutti crucciati a fare e rifare, provare e riprovare;
In questi periodi questo sbalzo si sente di più, per lo meno io lo sento di più e a volte si riduce tutto a un fattore di sopravvivenza, non so se vi è mai capitato (ma credo proprio di si, almeno una volta) che non si vede l'ora che arrivi domani per lasciarci una giornataccia alle spalle, sperando che il sole, la mattina porti consiglio e confidando nel fatto che "domani è un altro giorno e si vedrà".
E allora alla fine, in queste sere, sei cosi, in un limbo dantesco immerso e confuso in queste sensazioni sgradevoli e pesanti che non sai bene cosa fare, non sai bene come tirarti su e tutti ti sembra scorrere uguale e (a mio modesto parere) ci si sente come i protagonisti di quei film horror, come L'ultimo uomo sulla terra,  dove lui è rimasto solo e la notte è costretto a rintanarsi in casa e a combattere sia i ricordi passati, sia i rumori macabri e strazianti dei vampiri fuori dal rifugio, pronti a farli la festa.
Trovo che i vampiri possono rappresentare perfettamente queste sensazioni, escono solo di notte e in qualche maniera ti prosciugano, per questo ho usato anche il riferimento a Dal tramonto all'alba, perché in quelle sere, ti ritrovi in un posto, una linea di mezzo tra te e il mondo, un posto che è aperto solo dal tramonto all'alba e dove sai che devi resistere e aspettare che la notte passi, in modo da poter rincominciare con le forze di un nuovo giorno.

lunedì 2 settembre 2013

Face in the Mirror


Mi bagno leggermente le guance con l'acqua calda e poi guardo il mio riflesso verso lo specchio: "allora, come sistemiamo la questione" mi chiedo mentre con la mano destra giungo all'arma designata "dovresti smetterla di trovarti in queste situazioni sai? sono anni che capita oramai, ancora non hai imparato la lezione?) il corpo in plastica e le lame in metallo vengono immerse rapidamente e lievemente nell'acqua, quasi come se le stessi battezzando.
"Allora, come la facciamo questa barba?" e sono lì, davanti al lavandino e allo specchio con la lametta in mano che rifletto sul da farsi, "Tagliamo tutto e non ci pensiamo più? ma no dai, è troppo folta ci vorrà un secolo, tra poco devo uscire e non ho tempo, poi diciamoci la verità, hai letto tutti quei post e hai sentito tutti quei commenti no?  alle ragazze piace un po' di barba.
Dai su su, la taglio un po' la sistemo e lascio che si colleghi alle basette... no forse no, ti darebbe un tocco ad ebreo; parchè invece non lasci solo il pizzo e lo fai allungare? tipo Jordan Rudess! dici di no? in effetti stonerebbe un po' a un colloquio...  e poi dovresti tagliare il moschino e non vuoi. Non c'è altra situazione, qui si fa il Balbo, si si baffi e pizzetto lungo, proprio come Italo Balbo otè, secondo Italiano a essere acclamato in America, è stata sicuramente una personalità importante, e poi quando tuo babbo ti raccontava che partivano gli idrovolanti da Orbetello? che a sua volta gli è stato raccontato da tuo nonno? sarebbe un tocco d'artista, un ricollegarsi al passato."

Probabilmente si, questo è il siparietto che immagino ogni volta che sono lì davanti al lavandino.
Oggi però mi è giunta una domanda tra le altre stupide del momento, e se fossi una persona indecisa?
magari non tanto, ma un pochetto,  sarebbe grave perché a nessuno serve una persona indecisa tantomeno che a me...
Ma poi perché uno si deve sentire cosi in colpa per un suo lato negativo, ammesso che questo esista?
che poi un lato negativo... quanti ce ne saranno? migliaia per tutti quelli che siamo, se ad esempio mi taglio i baffi e vado da X questo mi dice che ho fatto bene perché odia i baffi, se vado da C a lei magari dispiace perché trova che ci stia bene, cosi magari il fatto che sia sincero è un fatto positivo per Z ma per Y è totalmente negativo.
Ma allora quanto peso diamo a queste cose? quanto peso dovremmo darli? che poi è una cose frivole, come i capelli, potrei sistemarli cosi, in modo che piacciano a tutti (la maggioranza per lo meno), ma basta uscire fare un metro che essi sono già tutti spettinati e lo sforzo fatto, non avrà più valore.
Quindi, qual è lo scopo? piacersi è la risposta, alla fine quello è l'importante, non importa se poi si ha un naso leggermente storto alla Vitangelo Moscarda, la Barba alla Mr.foxjumper o i bellissimi capelli biondi di una certa persona il cui nome non farò ma la cui fama trasvola e accende i cuori dalle alpi all'oceano indiano.

Per me l'importante è (ovviamente cercando di essere obiettivi e non esagerare) stare bene con se stessi, che tanto prima o poi si trova lo stesso qualcuno che ci apprezzi (si spera ahah) e comunque, alla fine non sono una persona indecisa, ho fatto la solita sistemazione e via, ma la gente sa na seha di come uno si deve fa barba e baffi.

ora vi lascio che mi tocca tagliare e sistemare  dei file audio, non lo dico per fare il ganzo, ma lo dico per congedarmi in maniera gentile, so stato un po' brusco? e se fossi una persona un po' brusca a volte? OH MIO DIO SONO ENTRATO IN UN CIRCOLO SENZA FINE


martedì 27 agosto 2013

Autumn winds

Ovviamente è ancora presto, ma a poco a poco riesco a sentire quella sensazione, la stessa che provavo a piccolo d'inverno, quando verso le 17:00 mia madre pelava le patate o comunque era già alle prese con i fornelli, il calore del tinello, la mela che mangiavo (perché tra poco sarà perio di mele e soltanto mele) lo sguardo al cielo grigio fuori e capivo quanto fosse fresco rispetto a dentro e poi via, a giocare ai peggio giochi o a fare i compiti prima che babbo arrivasse.

ogni tanto il pomeriggio mi sembra di sentire una pallida imitazione di quella sensazione e il sapere che il passare giorni spensierati d'inverno in quella maniera non potrà più verificarsi, un po' mi uccide dentro e mi butta in un angoscia profonda.
Immagino che dobbiamo guardare avanti per non essere inghiottiti nel passato, immagino che arrivati a una certà età dobbiamo per forsa prendere le responsabilità che ci aspettano.


E poi ora ci sono i primi temporali magari, i venti fuori freschi la notte, quando è buio e magari si, la sensazione mi piace, ma uno si sente anche solo, vorrebbe qualcuno da stringere e poi una volta nel letto, sotto le coperte, è fresco e mentre aspettiamo che si riscaldi i pensieri volano e a volte volano a qualcuno di caro, e il loro pensiero ci aiuta ad addormentarci.
A volte invece vorremo qualcuno, che ci stringesse, che ci coccolasse, qualcuno con cui dividere quelle emozioni e quelle sensazioni, che alla fine, è la cosa più intima che c'è.


vi lascio con una canzone attinente ( Un altra cover degli abba rifatta metal, ma stavolta ho anche ragione visto che la versione originale del testo non si addice molto a un ragazzo etero... invece con questa modifica il testo va più che bene):



domenica 25 agosto 2013

A Project

Visto che sto lavorando a questo progetto (che chi sa quanto mi ci vorrà per finirlo... solo per la primissima parte ci sot impegnando un secolo) ho deciso:

 Se trovo una cantante che vuole cantarla, me la imparerò e farò una cover che poi includerò come traccia bonus nel progetto (se mai riuscirò a iniziarlo seriamente).


giovedì 22 agosto 2013

f**k this world so brute

è vero, il mondo si basa sulla competizione, è un fatto innegabile, perfino il venire al mondo è una competizione.
Si è vero, vado contro natura, non mi piace la competizione, mai fatto e se mi chiedete se è sbagliato vi rispondo di si.
Si vive tanto bene se sai competere, furbo è quello a cui piace ma è cosi parzimonioso da non strafare e rimane in qualche maniera modesto, quella si che è una maniera di vivere.
Non mi piace la competizione, è inutile, anche a Risiko! si lo so che me la cavo, lo so, grazie, ma se rigiochi la partita dopo, se la gioco... posso anche perderla.
Non sono un codardo, non è che mi tiro indietro, è solo che non capisco come certe persone facciano ad accettare la competizione cosi, senza pensarci nemmeno un secondo, penso di non essere un vigliacco quindi, piuttosto un temporeggiatore uno che vuole valutare i rischi e che vuole giocare solo quando ha la vittoria quasi certa.
Sarebbe da saggi, ma eppure non sono neanche questo, perchè appunto non mi tiro indietro molto spesso quando so che le probabilità di riuscita rasentano lo zero, è un gioco d'azzardo quindi, ma il gioco d'azzardo è per gli idioti.
Questo fa di me un saggio e un idiota, ma eppure non ho tutte le caratteristiche di queste due figure.
Infatti non so essere cinico e freddo come il primo e nemmeno avventato e frivolo come il secondo.
Io sono io dopotutto, ho una personalità mia e questo è un bene.

Solo che siamo sempre lì, consideriamo la vita per un attimo come una partita, Risiko se vi aggrada (visto che è già stato accennato, se no volete monopoly? Cluedo? Scacchi? Scacchi mi piace, riprende un po' la scena della partita con la morte).
Quindi sei lì, è appena scoccata la mezzanotte, la luna è alta nel cielo e illumina candidamente di bianco voi e i vostri pezzi sulla scacchiera, ecco, siete lì, pezzo toccato non si cambia ma il punto è, come si fa a fare una mossa? qual'è l'esatto meccanisimo, l'esatto sentimento, l'esatta sensazione astratta o tangibile con la quale decidiamo?
Temo di aver mancato qualche lezione di scacchi, temo che forse vada solo tutto di fantasia, forse sono solo io che sto delirando e non c'è nulla di più profondo dietro un piccolo gesto.
Ma quindi sono io, io dietro un sottile strato di Linoleum un eterno indeciso, un saggio mancato, un idiota spericolato, qualcuno di cui alla fine il parere non conta niente, se non con se stessi perchè in quell'istante, siamo soli, non conta chi ci sia davanti, dall'altro lato della scacchiera, devi pensare a te.
é un mondo brusco signori/e, non mi piace e mai mi piacerà, penserò sempre due volte a quello che farò e, guidato dall'istinto o dalla ragione, farò sempre la mia mossa che alla fine è l'unica cosa che veramente vi interessa, proprio come negli scacchi, dove si aspetta pazientemente la mossa del proprio avversario.

Ps. L'ho detto non sono cinico nè freddo, temo che continuerò a interessarmi delle persone perchè sono fatto cosi e forse, forse,è anche la cosa più giusta (per lo meno per me).

domenica 18 agosto 2013

Surprise

Forse sono impazzito e non dovrei farlo, forse dovrei mantere questo blog più segreto in modo di poter scrivere quello che penso senza vincoli di sorta, in modo liberatorio.
Però la verità è che quei pochi coraggiosi (ed è già tanto e meritano tutto il rispetto di tutte le persone che incontrano per strada e una fottuta statua accanto a quella del grande Leopoldo II di Lorena o (Leopoldo II il Toscano, come si preferisce, che se ne meriterebbe altre 5 o 6 di statue) che mi seguono e quell'altri pochi che seguo io, incominciano davvero a starmi simpatici.
Indi pubblicherò questo video stra tarocco che manco youtube mi voleva prendere agli inizi (poi si è redento e ora mi sta di nuovo simpatico).


Ma chi è sto bischero oh! guarda che grullo, ma do vole andà, manco a fa l'autostop e in prodo alla strada lo prenderebbero.
Questo tipo incredibimente somigliante a me ha usato i miei stessi vestiti, la mia stessa webcam tarocca, la mia stessa tastiera.
Ok, come breve storia, dico che dopo aver parlato con una mia amica (il cui nome è abbastanza ovvio a giudicare dal titolo) mi sono messo a suonare un pochetto ed è scappata fori quella melodia, il giorno dopo mi ci os messo su ed ecco là.
Se poi avete qualche cuorisità chiedete pure (vanno bene anche le cririche ovviamente).

Grazie a tutti di leggere i miei deliranti post e di farmi leggere i vostri.

Ps. l’audio è uno schifo come la qualità video, quindi consiglio di mettere le cuffie e di alzare il volume, purtroppo i Bigmoney per comprare una webcam in hd un ce li ho per ora (ma d’altronde poi che ci faccio con una webcam in hd? XD)

sabato 17 agosto 2013

Riverside

Come sapete qualche settimana fa ero in vacanza in campagna e vicino a dove stavo, c'è un ponte dove passa un fiumiciattolo e un "fiume".
Visto che tirava un vento pazzesco, sono sceso dalla strada per trovare un po' di riparo e fare anche un paio di chiamate, scendendo mi sono ritrovato sulla riva di questo fiumiciattolo e la cosa trasferiva una bella sensazione, era un posto tranquillo e carino dove fermarsi a riflettere, c'era anche un alberello dove sedersi un po' alla poca ombra che proiettava la piccola chioma.
Era un atmosfera un po' alla Virginia Woolf (ma forse perché in quei giorni stavo leggendo "una stanza tutta per se" scritto appunto dalla Woolf e c'era una scena in apertura simile).
Ne ho approfittato per sentire un paio di persone che non sentivo da un po' di tempo e vai a capire quando si rifaranno sentire (la mi solita fortuna con le persone).
La terza cosa a cui  ho pensato è stata la canzone Riverside di Agnes Obel, sia per il fiume sia per l'atmosfera anche un po' malinconica che c'era


E visto che siamo in argomento di canzoni suonate al piano.
Perchè mi sto a innomarà di tutte le tastieriste che conosco? ahah (in verità solo di due via) un va miha bene sta cosa...
Comunque non mi dispiacerebbe avere una ragazza musicista...  non mi dispiacerebbe neanche avere una ragazza:


mercoledì 14 agosto 2013

I'll be back to you

Sono tornato eh, scusate ma mi ero dimenticato di scriverlo...
ultimamente so sbadato e un mi ricordo le cose, sarà per colpa del caldo

mercoledì 7 agosto 2013

Ritiro

Signori, mi ritiro in campagna per 5 giorni circa, dove ovviamente non ho internet, quindi se per un po' di giorni non mi "vedrete" è per questo.
Statemi bene

martedì 6 agosto 2013

The Eye

Stavo salendo la scalinata per ultimo e mentre guardavo la persona davanti a me. l'ho scorto lì dall'altra parte della grossa vetrata, appolaiato in quel piccolo pezzo di pietra al di là del vetro.
E mentre mi aspettavo una sua reazione al passaggio dell'uomo prima di me, esso mi stupi standosene fermo e incurante.
Pensai subito che fosse un comportamento strano e la curiosità mi spinse da prima a camminare più lentamente, e poi a fermarmi al centro del pianerottolo e a osservare.
Lo guardai scrutantdolo per qualche minuto, poi si accorse di me e si alzò in piedi, continuai la marcia voltandomi a ogni 3 passi per guardarlo.
Arrivato a destinazione, decisi di ritornare indietro e ripetere la salita e vedere se fosse ancora lì, cosi feci e con un po' di stupore notai che era ancora lì.
Mi avvicinai, non c'erano che pochi centimetri di vetro tra noi, e pure sembrava non curarsene quando alla fine voltò il suo sguardo;
Il mio sguardo era freddo e analizzatore, come quello di un dottore concentrato a capire quale malattia si trovasse di fronte.
Il suo sguardo invece era pallido, patinato, confuso, e se pur sobbalzò al mio sguardo, non ero sicuro che riuscisse a vedermi.
Con la nocca del dito detti qualche colpo al vetro, si mosse, c'era era cosciente, cambiò la sua posizione ma non se ne andò, il mio iniziale dubbio si fece sempre più strada verso di me, possibile che era vicino alla fine della sua vita? e se la risposta era affermativa, avevo guardato in maniera fredda qualcosa nelle sue ultime ore o nel suo ultimo giorno di vita, mascherando ogni sorta di preoccupazione e pietà nei miei occhi che forse i suoi occhi, per questo confusi, andavano cercando.
A malincuore decisi di scendere, anche grazie al sopraggiungere degli altri due, e imboccai la strada per andarmene, se pur guardandomi indietro fino all'ultimo, quando l'edufucui scomparse dal mio raggio visivo.



Non so voi, ma io odio incontrare animali (uomo compreso) in uno stato pietoso.
Questo era un piccione (ta ta taaaan ve l'ho nascosto fino all'ultimo) e mi sono odiato per non sapere come poter aiutarlo.
Comunque, avete capito il senso via.

domenica 28 luglio 2013

19 364

Ok, mi sento quasi grande, sulla soglia dei 20 anni.
La vita, manco te ne rendi conto e cresci con i pro e i contro che questo comporta.
A parte questo, st'anno voglio vederla come una cosa positiva vorrei passare un compleanno rilassandomi (e che, quando mai ho fatot roba? ahah) e come un giorno di ferie da me stesso (che poi tanto so sempre io, poco ma sicuro).

Dopo questa introduzione priva di idee, riprendo un attimo il filo del post precedente e dico: Ma tu che suoni quando sono fermo al rondò che sto dando la precedenza come è giusto che sia, perché lo fai?
perchè suoni? più di cercare di andare avanti poco a poco sperando in qualche apertura o che una buon anima mi faccia passare che devo fare? andare a schiantarmi contro le macchine?
Io non vi capisco. ba.

Tra l'altro curiosità, da quando ho la patente ancora non ho suonato a nessuno ( anche se a qualche massone con giacca e cravatta e la macchinona e a quelche signora tutta bellina che parlano al cell e non ti danno nè uan precedenza nè spazio nè niente avrei dovuto) alla fine penso sia anche questione di educazione e disciplina... forse esagerò come al solito ma secondo me è cosi.

giovedì 25 luglio 2013

Money money money

Must be funny In the rich man's world, recitava una canzone degli Abba ed è incredibile come al giorno d'oggi sia vero.
Se guadagnassi i Big Money mi potrei permettere di fare tutte ste cavolate che mi tocca fare ogni gioro.
Oggi voglio prendere quello là, si si, proprio tu quelli stronzi che non fanno mai economia e che poi magari si lamentano anche, voglio prendere anche quelli che ti passano davanti alle file.
Ma è cosi troppo civile fare la fila? se ci sono due casse una a destra e una in fondo non vuol mica dire che non esiste una fila eh, occupandosi della stessa mansione, una persona civile si metterebbe in fila e una volta che arriva il proprio turno si va a quella libera.
Ma ovviamente non è tutto cosi ovvio, poi almeno salta la fila ma fallo per bene, ma te donnaccia che hai come minimo una 50 d'anni che ti sei fatta du braccia che tra pochino tyson si spaventa se ti vede, se il tu marito o chi per lui che è una persona civile ti dice: "c''è il ragazzo prima di noi" che vol dire che rispondi" no ci sono prima io" con aria di superiorità, ma "sgusate", ma chi ca**o sei? ma non ti vergogni? ma vai in mona camionista amncata, ma l'educazione do l'hai lasciata? ai tuoi figli che insegni? a prende a mazzate i parabrezza delle auto?
TUTTAVIA anche se una persona cosi si meritava una ramanzina e una lezione di vita lì sul posto (almeno in questa occasione), ho voluto fare il buono, sai che c'è? questa è una fila per cellulari e roba varia, ma chi se ne frega, io posso stare cinque minuti in più, prenditi il cellulare fatto apposta per l'anziani perchè la tu mamma poveraccia non ci sente più e vattenen a casa.
Al tipo però l'ho guardato e ho fatto cenno di passare avanti, in silenzio praticamente gli ho fatto capire "si c'ero io, ma vai prima te che poveraccio c'hai già una bella croce da portare".


Vi lascio con la canzone citata prima, ma una cover.

Vi pregherei di scrivere sotto le vostre impressioni sulle file, se sono stato troppo indulgente in questo caso o qualsiasi altra cosa vi venga in mente.
Non perchè voglia ricevere molti commenti ma semplicemente perchè mi interessano le vostre opinioni.

 

Vi lascio con la canzone citata prima, ma una cover.

Vi pregherei di scrivere sotto le vostre impressioni sulle file, se sono stato troppo indulgente in questo caso o qualsiasi altra cosa vi venga in mente.
Non perchè voglia ricevere molti commenti ma semplicemente perchè mi interessano le vostre opinioni.

 

giovedì 18 luglio 2013

Soulful

ATTENZIONE: Questo post contiene dolcezza e smielatezza a sfà e quindi potrebbe turbare qualche lettore; se pensate di essere in questa categoria,  si consigliano altre letture come QuestaQuest'altra


è Buffo come ti penso spesso e come mi chiedo se i miei pensieri ti arrivino in qualche maniera e se anche tu stai penando un po' a me, è buffo anche come il pensarti e l'immaginare la tua reazione mi rende felice.
Mi ritrovo a voler vedere il tuo sorriso, sentire come parli, sentire come ridi, vederti diventare rossa quando ti faccio un complimento.
Sono curioso di vedere il tuo volto, la tua espressione, magari quando capisco quello che stai pensando o quello che ti piace e allora mi guarderesti un po' arrabbiata pensando di essere prevedibile o di non essere speciale, anche se speciale lo sei e l'unico motivo per cui ti ho capito è quello che, alla fine, siamo uguali e niente, è tutto troppo bello.

P.S. Poteva essere molto più dolce, mi sono trattenuto per la salute di voi lettori (vi ho appena evitato un diabete, ringraziatemi!).
Poi chi sa, magari all'interessata le toccherà sorbirsi anche quell'altra metà di "dolciume" che non ho scritto :-p.

venerdì 12 luglio 2013

Melody

Finalmente penso di aver capito, forse basta avere più fiducia in se o azzardare ma ho capito,
la migliore melodia è quella che non sento, è quella che scrive e che suona nel mio cervello.
Certo ovviamente nel nostro cervello le cose sono come le vogliamo noi, ma non è cosi infondo;
Alla fine quello è come siamo noi, è quello che vogliamo è quello che desideriamo essere.
Ho capito che bisogna chiudere gli occhi e ascoltare, la migliore melodia è quella che sento dentro, è quella data dai miei sentimenti perché anche essi hanno voce, parlano e parlano sottoforma di musica ed è la più bella che possa sentire e se anche, forse, non troverò mai il modo con il quale gli altri la sentino, devo continuare a provare ed essere felice, perché per lo meno io la sento.
So che un giorno troverò il modo per ringraziare tutti quelli che mi hanno dato queste emozioni, so che riuscirò ad esprimermi e ora SO che ciò che sento dentro è la vera risposta a tutto, sono io e seguire le mie emozioni e sensazioni sarà sempre la scelta giusta, anche se questo vuol dire fare scelte difficili e se a volte non sembrerà cosi facile trovare una soluzione, ma ho cuore, sotto sotto ho cuore e dovrò sorridere e chiudere gli occhi, posso essere in grado di superare tutto.

domenica 7 luglio 2013

Pizza e Rock'n'roll

Ma secondo voi io mi metto ad andare alla notte bianca al centro commerciale a girare per negozi?

Ma io mi piglio sto pacchetto di patatine all'origano (che sono la rivelazione della giornata) e mi ascolto canzoni metal random a tutto volume altro che.
E mi sarebbe piaciuto mangiarmi anche la pizza come da titolo, se solo non mi fossi scordato di comprarla...

lunedì 17 giugno 2013

Tolto l'impossibile, il resto, per imporbabile che sia, deve corrispondere a verità

Molti di voi sicuramente conosceranno quella massima scritta per Sherlock Holmes dal suo creatore Arthur Conan Doyle.
Massima che io seguo e apprezzo (nonostante personalmente non creda a una verità oggettiva, anche se cerco di adattare quella più vicina al "caso" "situazione" che ho di fronte).
A volte tuttavia trovo che l'impossibile e l'imporbabile si mescolino in un vortice lasciandoci in balia e rassegnati dopo un po' nel non trovare risposta.
Quindi ho deciso in virtù di questo di raccontarvi una storia:
Tanto tempo fa c'era un piccolo me, davvero piccolo e un ragazzo mi fratello, all'eèoca ogni tanto andava da soli in vacanza dai nonni in campagna e ogni tanto per non andare al mare (e a pensarci bene non è che poi fosse cosi lontano... chi sa perché non ci andavamo) balzavamo sulla GLORIOSA (e si merita tutta la grandezza con cui l'ho scritto) alla Ford escort laser II grigia di mio nonno (che dio l'abbia in gloria) e ci portava a fare il bagno al fiume vicino, un fiume con fondo rocciosa, dove anche quella poca di "spiaggia" che c'era era formata da ciottoli e che col corso degli anni, mi sarebbe diventata familiare.
Per l'appunto, ricordo benissimo, che quell'anno, prevedendo già i nostri pomeriggi passati al bordo del fiume, io e mio fratello decidemmo di comprare uno di quei canotti gonfiabili e ovviamente quel giorno portammo anche quello.
Stesi gli asciugamani (il mitico marrone con scritto Etruria, che siste tutt'ora anche se è ridotto a una pezza quasi, tutto a brandelli memore di epoce eoriche passate, con quell'area trionfante con cui uno si immagina il più degno eroe del passato) non passò molto prima che decisi di andare a fare il bagno;
Ora parliamoci chiaro, ovviamente il fiume non era tanto alto e non presentava nemmeno una forte corrente tranne magari, al centro dove ovviamente si incanala tutto il flusso dell'acqua, io restavo sempre ai bordi chinandomi un pochino in modo da immegermi un pochetto in acqua, dopo un po' capitò il misfatto.
Mio fratello inconsciamente (come poi confermai successivamente e nel corso degli anni) decise di buttare il canotto in acqua, buona idea, se non per il fatto che lo gettò inavvertitamente su di me, sprofondai sott'acqua e non riuscivo a risalire visto che il canotto non accennava a spostarsi e rimaneva lì fermo (io ero piccolo, non ero ovviamente molto forte o furbo per cercare soluzioni estrose), mi ricordo come se fosse ieri che non ebbi paura e pensai solo che dovevo fare qualcosa altrimenti ero nei guai. provai a "rialzarmi" per spingere via il canotto ma senza successo, poi mentre stavo pensando a cosa poter fare, il canotto scivola, scivolando da destra a sinistra permettendomi di riaffiorare e andare a dire a mio fratello quanto fosse idiota.
Ora io in quest'anni c'ho pensato parecchio, alle dinamiche di quell'evento e ho pensato a diverse ipotesi, ricordo abbastanza bene che quel giorno il fiume era abbastanza calmo e se c'era corrente, 90 su 100 essa spingeva da destra verso sinistra quardando il fiume da est.
Come mai il canotto fece quello scivolone? Intervento divino? angelo custode? un improvvisa corrente dal senso opposto? scivolamento a seguito di polvere fini tipo terra e sabbia che spinti dall'acqua facevano attrito tra gommone e ciottoli sotto stanti? Folata di vento improvvisa? (e ogni tanto capitava in effetti in quel fiume).
Me lo sono sempre chiesto e temo che non arriverò mai a una risposta, ciò che posso fare è solamente imparare, guardare bene prima di lanciare qualcosa in acqua e farmi sempre vedere quando qualcuno deve immettere qualcosa in acqua.
Inoltre posso ricordare la storia con un sorriso, dire che la morte ha cercato di colpirmi (come farebbe richard benson) e, penso che a questo punto ne sia in diritto, farmi offrire una birra da mio fratello.

sabato 15 giugno 2013

Leoni per agnelli (l'agnello tornava meglio)

Vi sono mai capitate quelle settimane dove non vi bene niente e non riusciti ad eccellere nemmeno in quello che sapete fare meglio? ecco, a me è appena successo. 
E come al solito, con un giro e rigirio di pensieri partito da quel ragionamento, sono arrivato a chiedermi, con l'avanzare del tempo e la progressione delle dinamiche, inmplementazione e modifiche di una cosa che sappiamo fare bene, è possibile perdere un po' della propria classe nel farla? 

é una strullata? forse si, ma ho pensato alla categoria dei videogiochi, che si è vero, non è di una grande utilità nel riuscire nei videogiochi, ma è un ottimo esempio (oltre che aiuta a rilassarsi).

Da "appasionato" ho notato che con il passere del tempo i videogiochi hanno subito un leggero degrado nel gameplay e nella trama (spesso ambo facili e banali) a favore di una grafica superba; 
Mi sentirei di affermare che i videogiochi siano stati esposti a un progetto di instupidimento al pari di quello che c'è stato e quello che stanno facendo al giorno d'oggi con la vita di tutti i giorni: valori, educazione, cultura, sentimento ridotti all'osso (e questa parte va a corrispondere alle trame sempre più facili mirate a un divertimento facile che non lascia spazio per la riflessione e l'approfondimento al giocatore) e un esaltazione dell'aspetto esteriore tanto che tutte le ragazze devono essere magre, aspirare a diventare veline e con il messaggio subliminale (che secondo me se ci si fa caso si nota ovunque) del: "Mostrate più seno e gambe e meno cervello, avrete fama e soldi" (e questo corrispende all'ottimizzare all'estremo la grafica di un videogioco).
Ora ovviamente, la relazione tra le due cose è forzata, ovviamente il progresso tecnologico gioca un ruolo importante in tutto questo, però è vero che i giochi diventano più stupidi perché noi cerchiamo cose più semplici e immediate, perché la società cambia e ti cambia come vuole. Io personalmente ho notato che a forza di giocare a gioco frivolo dopo gioco frivolo, mi sono abituato a una certa dose di banalità e ora trovo difficoltà a tornare a certi standard un po' più alti dati dalle eccezioni (ovviamente ci sono sempre, il mio è un discorso un po' in generale. ma non voglio entrare nei dettagli).
Ma questo vuol dire che ci siamo davvero instupiditi? oppure è solo abitudine e basta riprendere un po' la mano?

Alla fine sono giunto alla conclusione che il problema esiste e che non bisogna crogiolarci troppo nei relax e nelle cattive abitudini di questo mondo sempre più moderno dove dei tipi alla ricerca del controllo delle masse tentanto di trasformare leoni in pecore.

Per quanto riguarda i videogiochi, era solo una settimana no, capitano, anche ai professionisti
*si sistema gli occhiali da sole e se ne va*

mercoledì 5 giugno 2013

Wasn't that long ago that I was planning on my retirement...

Nella vita, a mio avviso, esistono delle grandissime bugie che vengono usate spesso ogni giorno, per farvi due esempi banali potrei citare la risposta "tutto bene" alla fatidica domanda "come va?" e la risposta "è davvero bello, grazie" quando si riceve un regalo la quale utilità, purtroppo, è molto dubbia.
Ovviamente ce ne sono tante altre e magari per ognuno di noi sono diverse, ma ce n'è qualcuna che sicuramente si avvicinana ad essere assoluta per tutti.
Una di queste grandi bugie è la tipica espressione: "Che ti frega, si fa per divertirci" o "è solo per divertirci, il resto non conta" o ancora "L'importante è divertirsi".
Si certo come noo, ma aspetta che ti ci credo eh! è solo per divertirsi si si, infatti è assolutamente ineccepibile il fatto che in qualsiasi attività si decida di svolgere in gruppo e dove è applicabile questa frase, nessuno nel corso di quell'attività avrà scatti di orgoglio, egoismo o che so io e tutti andranno in perfetta armonia con un sacco di rispetto reciproco e con il cuore colmo di amore caritatevole tanto da far concorrenza ai famosi 12...
Ad esempio nel calcetto tra amici, Nessuno criticherà uno più scarso oppure arriverà a lottare con le unghie e con i denti per vincere quella partita (ma non bisognava divertirsi?); Questo fa nascere riflessioni, è nella natura umana, divertirsi solo quando si vince? è nella natura umana l'aspirazione al controllo e al potere? Tuttavia le buone intenzioni ci sono dai... il rispetto il divertimento, passare una serata tra amici... peccato che L'inferno è lastricato di buone intenzioni (come diceva Samuel Johnson).

Ma a parte burle e ruzze, ammetto di non essere un buon giocatore, in quasi nessuno sport (me la cavo sempre meglio nella teoria che nella pratica, tranne in alcune cose ovviamente) e quindi sento particolarmente la pressione di dover far bene, cercare di non essere sempre quello più scarso, fare almeno qualcosa ecc...
Però alla fine, ci pensi (o meglio c'ho pensato) e, alla fine chi me lo fa fare? tanto non vengo nemmeno pagato e anzi, bisogna pagare per il campo, arrivi lì sempre con il falso pretesto del divertimento che in verità è una guerra a chi è "il migliore".
Ma perché devo rodermi il fegato cosi?
Allora sai che c'è? non è poi tanto tempo fa che programmavo il mio ritiro dalle partitelle giocate con gli amici e sai cosa? penso che sia giunto il momento di appendere le scarpette al chiodo. Peccato tra l'altro, perché sono anche nuove.

venerdì 24 maggio 2013

Slavery

No non mi metterò a parlare della raccolta del cotone o di Master e Slave in informatica (o in alcuni modi di fare certe attività di Procreazione).
Dirò solo che questo Stage che sto facendo mi ricorda un po’ da vicino una schiavitù, e non perché non sono pagato (e visto tutti i computer e quant’altro che ho sistemato, mi meriterei anche qualcosa…) ma per certe mansioni che mi fanno fare dal cui non imparo nulla di nuovo (tipo Inserire dati in excel, che si potrebbe anche andarmi bene… se tu mi pagassi però….) dal quale poi tra l’altro, l’azienda guadagna anche dei bei soldini che si smezzono tra di loro.
Insomma, io per principio faccio volentieri assistenza, anche perché è un po’ quello che mi piacerebbe fare di lavoro e perché poi mi fa piacere aiutare qualcuno che ha un pc che non funziona; però quando si va nell’extra sbrocco e se continua cosi mi sa che in alcune giornate me ne andrò molto prima dell’ora di uscita.

Ps. scusate se non aggiorno molto ma, come detto, mi è rimasto poco tempo libero.

giovedì 9 maggio 2013

beyond


forse la seconda canzone che preferisco dal uno dei miei concept album preferiti.

mercoledì 8 maggio 2013

Spoiler



Devo ammettere che ho impiegato un po' a capire questo finale, più che altro perché il film lo lascia un po' cosi, all'interpretazione generale.
Dopo un po' di volte sono arrivato a una mia personale interpretazione, sopratutto quando parla del primo sogno, quello dove incontra il padre che gli dà dei soldi e lui li perde.
Nel suo caso è suo padre (ma anche suo nonno prima di lui) che gli avevano affidato oltre all'incarico di sceriffo, un mondo più "sano" e più comprensibile dove addirittura alcuni sceriffi giravano senza pistola, tanto era il livello umano di allora e la capacità di poterlo gestire senza violenza; Lui invece non ha questa possibilità visto il degeneramento dell'umanità e il peggioramento del mondo, sente come se avesse fallito una missione o meglio ancora come se avesse perso qualcosa di valore lasciatoli in eredità (come i soldi per l'appunto).
Ed ecco ogni tanto mi sento un po' cosi anch'io, so benissimo di non poter ereditare certe cose che magari mio babbo e mio nonno prima di lui facevano, so benissimo ad esempio di non poter "continuare" la genialità e la manualità di mio nonno.
E mi dispiace, anche se so di poterci fare poco mi dispiace, sento come se falissi una missione, se deludessi qualcuno del passato...
spero solo che alla fine riusciranno a capire e che mi aspettino e mi che accogleranno lo stesso.

giovedì 2 maggio 2013

Old Memories pt.1

ogni tanto capitano i Déjà vu, ogni tanto capita che qualcosa ti faccia reimmergere nel passato.
Qualche mese fa mi sono reinstallato preso dalla nostalgia l’emulatore per ms-dos per giocare ad alcuni dei videogiochi della mia infanzia (si ho fatto in tempo a giocarne qualcuno e a godermi qualche titolo dell a mio avviso, l’epoca d’oro dell’industria videoludica).
Mentre cercavo qualche rom mi sono imbatutto nel giochino delle olimpiadi invernali e in quello delle olimpiadi normali, purtroppo non sono riuscito a farli funzionare ma mi è bastato a farmi tornare dietro nel tempo.
Riuscivo a vedermi da piccolo a casa vecchia (ci siamo trasferiti da lì quando avevo 6 anni circa) erano le 18 ed era buio (era inverno) davanti al pc che dava le spalle alla terrazza; dopo poco entrava mio fratello che era tornato dall’uscire con i suo amici e mi porge un pacchetto dicendomi: “guarda che ho trovato”, erano delle gomme di quelle lunghe, il pacchetto era colore amaranto ed erano le brooklyn alla cannella.

Adoro quel ricordo, mi fa sentire sicuro e a casa e mi fa sentire anche giovene XD
ogni tanto mi capita per fino di risentire quel gusto di quelle gomme che mi riporta anch’esso indietro nel passato.
Non c’è che dire, a volte è bello perdersi nel passato.

mercoledì 24 aprile 2013

Youtube Y U NO!?!?

Youtube, so che ho solo caricato 2 video e che quindi un so tanto improtante ma….
Quand’è che hai deciso di far diventare l’upload dei video un grattacapo? ci stai a mette una vita…
(Paradossalmente mi riusciva caricarli meglio prima che era meno intuitivo rispetto a ora XD)

venerdì 19 aprile 2013

People = Shit

Ma quanto siamo bigotti? ci lamentiamo di tutto il male che ci affligge quando noi in primo luogo siamo crudeli, doppio giochisti, disonesti e chi più ne ha più ne metta.
Sapete cosa? nascere essere umano, è come nascere con una serpe in seno, è come avvelenare su cui posiamo tatto, trasformare tutto in ora al nostro passaggio per dar sazietà alla nostra avarizia credendoci di essere nel giusto... no non lo siamo mai.

Ci meritiamo ogni singolo pezzetto di male che ci troviamo a subire... e chi non se lo merita è comunque costretto a espiare anche colpe altrui

venerdì 12 aprile 2013

Make me happy

Una giornata sto bene e l'altra non nè parliamo.
Ho bisogno di trovare delle persone che mi prendono per quello che sono.

P.s. L'altro giorno ho giocato un ora senza che il mio occhio desse problemi, Finalmente! incominciavo a sentirmi come Kirk Pearson di Holly e Benji.
Tra l'altro non mi dispiaceva come cosa, però è sempre bello tornare a fare qualcosa senza doversi trattenere o sentirsi male  per una giornata intera)

martedì 19 marzo 2013

Rage: coerenza

Ok, era un po' che avevo in mente di parlare di nuovo di questo argomento ed eccomi qua.
Ora io SO che sono un tipo un po' troppo "estrimista" su alcune decisioni che uno compie (volente o nolente) per formare il proprio carattere; SO, quindi, che lamentarsi del proprio carattere è controproducente, (il primo passo per vivere bene è accettarsi) e so che su certe cose ho un codice rigido come il bushido.
Però cerco anche di essere una persona aperta al comprendere i comportamenti altrui (giustamente la vera saggezza sta nel comprendere quel che avviene intorno a te e coglierni gli aspetti importanti) anche se ovviamente per molte cose resto della mia opinione e magari non andrò d'accordo con l'altra opionione.
Quindi, ho tentato di capire, di cercare di spiegare, assimilare, perchè diavolo al giorno d'oggi, una persona media, non riesce a essere coerente con le proprie decisioni e azioni.
Mi domando io, è forse cosi difficile pensare A, dire A e fare A? é cosi difficile andare da A a B senza passare da c?( un po' come in un videogame della Bethesda!);
a quanto pare la risposta pare essere affermativa, e ogni giorno mi capita sempre qualche esempio.
Prendiamo ad esempio il soggetto A: "no ragazzi, a me non piace bere"; ok soggetto A sono d'accordo con te e rispetto la tua idea ma, ehy com'è che sei briaco lezzo 2 ore dopo avermi detto questa cosa!?!
che mi sono perso?
Soggetto B: "quanto è ridicolo scrivere gli stati su FB sulla politica o il tempo?" e dopo due minuti "Mì Nevica!"; Ma allora non scrivere niente! è tanto semplice, tanto a pochi interesserà della tua idea su qualcosa, tienitela per te, eviti di litigare ed eviti di essere incoerente nel raggio di due post.

E ora Scusate ma questo è l'esempio che mi fa più incazzare, le ragazze che sono single e che dicono: "eh, non c'è più nessuno che apprezza la ragazza carina, che sta a casa con i suoi il sabato al posto di andare in discoteca, che è diversa dalle altre ecc.."  Ah SI!? e quel tipo a cui due minuti fa hai appena detto: "no scusa, ti vedo solo come un amico" solo perché non è un truzzo a cui non frega un cazzo di voi?
E tra l'altro io me la SPOSEREI una ragazza in quella maniera! peccato che il 99% delle ragazze che dice quella frase, la usa solo per pararsi il fondo schiena e sarebbe giunta l'ora di farla anche un po' finita!

Ma cosi come quelle persone che dicono " a me non piace C" e poi ci escono insieme. Ma basta! non siate incoerenti per farvi apprezzare da persona a cui non frega nulla di voi!

Per finire, io non dico di essere sempre coerenti, anche perché è praticamente impossibile, si cresce, si fanno esperienze, si cambia idea, è naturale... ma contraditevi quando avete una ragione per farlo! non come nel caso del "Soggetto A" nel giro di poche ore.

Per finire, Have a nice day :-)

martedì 12 febbraio 2013

Still

Ve ne ho parlato molto, e sono sicuro che a quei pochi che mi seguono e agli agenti del RIS (da anni scherzosamente protagonisti delle intercettazioni su skype tra me e i miei amici) di certo non farà piacere leggere di nuovo una cosa simile.

Possibile che dopo tutto questo tempo ancora non ci hai fatto l’abitudine? Well a dire il vero devo ammettere che sono diventato molto più pratico ora, gente arriva e poi va, nella vita sarà un continuo di questo ciclo, e per quanto uno (come me) abbia la maledizione, la croce. la dote (chiamatela un po’ come vi pare) di non scordare quasi nessuno, deve necessariamente fare pace con se stesso e accetare questo evento.

Ma secondo voi lo faccio? certo ho imparato, certo non mi frega più molto di certe cose di cui prima mi fregava; Ma ancora, ogni tanto, si riaffaccia il vecchio me, il vecchio me che non è contento di come abbia chiuso una storia, di come abbia rattoppato qualche buco per andare avanti, compare il “vecchio me” che vuole puntualizzare, che vuole risaldare là, dove ho dovuto farlo come potevo e spesso con i mezzi mia, quando l’altra persona se l’era data a gambe.
Ne nasce un bel confronto, immaginate di essere voi e voi stessi di qualche anno fa in una stanza, tutta nera, con solo un riflettore da palcoscenico che vi illumina di una luce nemmeno bianca ma calda, giallastra; immaginate che il vostro voi di qualche anno fa venga a rendervi conto di quello che è successo e delle cose che magari al microscopio possono sembrare ancora incompiute. Voi che dite? “ma non è colpa mia, eri tu quello che doveva agire a quel tempo” ma pensate che basti ad ammutolire quel rantolo di vita passata? allora cosa mi rimane da fare? nulla, abbozzare un sorriso, rinunciare a un po’ d’orgoglio e fare finta di interessarmi della questione, mettere un pezzo di nastro adesivo se proprio ne ho voglia; poi appena si placano le acque, arrogantemente andare avanti.
E in fondo lo sape sia voi che lui, lo so sia io che lui, questo tipo di passato e di presente, non possono coesistere, lo sappiamo che ognuno oramai è rilegato a quella dimensione, a quello spazio e tutti e due accettiamo di vivere cosi per compromessi, per non togliere spazio l’uno all’altro e magari chi sa, un giorno riuscirò anche ad accontatarmi(li).

giovedì 31 gennaio 2013

Infine non sono altro che uno alla ricerca di un amore puro. l’altra metà di me, quella parte delicata e preziosa che solo una donna ti può dare.
Non dovrebbe esistere nessuna pena da espiare che possa impedirti di trovare ciò.

mercoledì 30 gennaio 2013

Trains


CI pensavo giusto ieri notte e anche stamani, appena sveglio dopo ovviamente averlo sognato nella notte.

Ma quanto ti odio? per cominciare è incredibile come questa relazione tra odio e “amore” (sarebbe più giusto dire affetto in questo caso) sia cosi forte, andrebbe cancellata una cosa del genere, non dovrebbe esistere, l’amore non dovrebbe portare l’odio o viceversa.
E invece è cosi, possiamo farci qualcosa? no, alla fine è umano, sono sensazioni, se non potessimo provare queste due sensazioni (e anche le altre ovviamente) e non potessimo decidere come e in che maniera esprimerle perederemmo sicuramente ciò che ci rende e ci fa sentire umani (o sarebbe meglio dire vivi?).

Volere bene a qualcuno non è mai un viaggio di piacere, è un viaggio logorante e stranziante, è come una marcia forzata in un bosco pieno di roghi, è per questo che le persone dovrebbero tenere più conto delle persone che provano qualcosa per loro.
Per quanto riguarda questa storia? la devo considerare chiusa? in quella che non è nemmeno un avventura estiva? un bacio fugace a cui pensare al crepuscolo della giornata?
e che cosa me ne rimarrà a me? se non questi semplici baci di quale significato?

So solo che mi ricorderò, ogni volta che sentirò un treno e ne vedrò uno, mi ricorderò di te e di quello che avrei voluto succedesse.
e mi toccherà ricordarti con una canzone, anche se molto probabilmente non lo verrai mai a sapere…