Give Me Enough Rope

Give Me Enough Rope

venerdì 9 ottobre 2015

Viaggiatori Notturni

Sdraiato sul letto, guardo fuori dalla finestra e vedo il treno passare, sfrecciare via veloce come un demone dagli occhi infuocato non lasciando il tempo, nemmeno volendo, per un saluto.
E penso al contrasto del buio fuori e della luce dentro le carrozze che dio solo sa quanti anni di servizio hanno alle spalle e quanti viaggiatori hanno portato; Chi sa quante storie belle ma anche brutte, penso tristemente al destino dei "luoghi pubblici", osservatori neutrali che non sanno mai cosa diventeranno, cosi malleabili da subire l'influssi di ogni singola persona e ogni singolo evento.

Storie interessanti invece quelle dei viaggiatori, ho sempre pensato che il viaggiatore notturno sia il tipo di viaggiatore più interessante, forse perché più rari, più particolari, forse perché hanno quell'intima stanchezza che oltre ad attanagliare il fisico stringe l'animo. Ma c'è anche chi viaggia fresco certo, chi parte di notte per raggiungere un posto di lavoro, chi dei parenti, chi il proprio amore o forse, di ritorno da esso. Ogni viaggiatore notturno condivide le stesse benedizioni e le stesse maledizioni, condannati a vivere l'epilogo e il principio di un giorno.

Certo chi sa chi c'era su quel treno, magari c'era anche una donna con la quale avrei condiviso volentieri il tenebroso fiume che è la notte, un letto galleggiante che si lascia andare perché diciamocelo: ogni tanto lasciarsi andare con la corrente non fa male.
Oppure era vuoto, anche cosi l'immagine mantiene la sua poetica: Un treno dall'anima fiammeggiante che si dilegua nell'immensità della notte, in attesa di raccontare un'altra storia.  

sabato 29 agosto 2015

Mi concede questo ballo?

Luogo: Sagra di paese
Ora: 00:30 Circa

Non sono molto il tipo da sagra, troppa gente e troppa "truffa" (Si la maggior parte di queste sagre so in regola solo a livello teorico, solo fino al momento di ottonere i permessi poi al via con il solito comportamento da Italiani, il pagare poco i dipendenti ( e a nero ovviamente) prima di tutto), per poi aspettare che si liberi un tavolo di quelli lunghi di legno quasi da campeggio e mangiare cosi di fortuna un piatto che pago quanto a prenderlo al ristorante.
Tuttavia per via di certe amicizie oramai andare a questa sagra è diventato quasi una tradizione e oramai sono almeno 3/4 anni che la consuetudine si ripete.

Come ogni sagra di paese non c'è nulla, anche perché è proprio il paese a non avere proprio nulla tranne la chiesa che domina l'entrate del paese con alcune case ai propri lati che si perdono nemmeno tanto lontano.
Accanto alla chiesa una pista da ballo/pattinaggio, la consueta serata all'insegna del liscio e di canzonette pop rivisitate dubbiosamente in questa chiave.
Ed ecco che mentre guardo distrattamente la gente intorno a me la vedo: Capelli rossi, occhiali, viso dai lineamenti intensi e sguardo intelligente, mi sembra di averla rivista in giro nella mia Città anche se non ricordo dove.
La notte è sempre magica quando si tratta di incontri e l'atmosfera delle balere di altri tempi si fa sentire, lei sta alla balaustra con una sua amica, sembra annoiata.
Ed ecco che mi metto ad immaginare tutti i modi in cui poter tentare un approccio a una sagra di paese, guardo lei e guardo quel cielo stellato come uno stratega che cerca di decifrare le stelle che custodiscono le mosse giuste da compiere.

E mentre sono lì che penso ed osservo, eccola salutare qualcuno con la mano, un ragazzo la raggiunge dopo poco, la prende per mano e la porta a ballare.
Serata rovinata, ho passato 20 minuti a considerare quale fosse la soluzione migliore quando in verità, era la più semplice del mondo.
Certo che da buona anima ottocentesca, in caso di una presentazione del genere, non mi potrei trattenere dal dire: " Mi concede questo ballo signorina?"

Se almeno devi fare una figura di merda, tanto vale farla con stile

martedì 4 agosto 2015

Other stories

Ed eccoci arrivati (quasi) alla fine dell'estate, con l'avvicinarsi al giro di boia penso sia tempo di fare un po' il riepilogo di tutto.
Direi che alla fin fine l'oroscopo aveva per metà ragione, non che abbia ottenuto successi o lavori nè chi sa quante donne, però nel mio piccolo ho preso delle decisioni piuttosto grandi: Ho preso una piega piuttosto definita nella mia formazione e nel modo di studiare, ho preso e portato avanti dei progetti che se solo trovassi lo spunto necessario per finirli del tutto, potrebbero portare a risultati per lo meno soddisfacenti.
Ma sopratutto ho cambiato il mio atteggiamento o meglio, ho cambiato il mio modo di affrontare le cose, ho provato ad uscire un po' più dal guscio in cui sono solito vivere da buon eremita del 21 secolo; Mi sono iscritto al corso di teatro e son riuscito a sciogliermi più di quello che pensavo, non pensavo proprio di riuscire ancora a fare un po' lo "scemo con cognizione di causa" e invece nella spessa lastra del mio carattere serioso, c'è qualche foro dove far uscire un po' di sana ilarità.
Certo anche qui non ho ottenuto un risultato completo, ma ho comunque riscoperto parti del mio carattere cadute un po' nell'oblio e sopratutto ho confermato la mia non paura dei palcoscenici.
Ho provato più ansia nel dover andare a un colloquio di lavoro che nell'esibirmi davanti a 500 persone... e anzi, sceso da quel palco ero più amareggiato che altro, ma non per aver fatto male la mia parte, ma per la superficialità del pubblico che ha preferito ridere a parti più prettamente comiche che ironiche/umoristiche. Per uno come me che vive sempre di amara ironia, è un torto piuttosto grande.

Ma del resto si sa, i gusti sono gusti e non tutti possiedono l'arguzia per capire certe cose..

 E ora che si avvicina l'autunno e l'inverno, sento l'attrattive delle "imprese" che mi aspettano, quelle illusorie possibilità che si presentano a un uscio sempre troppo lontano ma che mi riempiono di impazienza. Poi mi ricordo di quelle di quest'estate e di quelle primaverili, e allora capisco che come al solito la mia vita si basa sull'inseguire qualcosa che per un motivo o per un'altro sfugge.
Ma forse ora che ho cambiato un po' atteggiamento, risucirò a correre verso quelle figure poco distinte, a prenderle saldamente stringendole a me.

Non lo so, so solo che lo sapremo alla fine di quest'anno

domenica 3 maggio 2015

Le città di mare

Le città di mare portano con se una malinconia che io, inevitabilmente, finisco per assorbire come una spugna.
Le città di mare sono spettacoli stagionali, una comitiva di saltimbanchi a tempo, la gente accorre da tutte le parti per prendere un piccolo pezzo di spensieratezza e divertimento ma nessuno si chiede cosa succede dopo a chi vive lì ed è costretto a raccattare magari le briciole e quando tutti piantano baracche e burattini per tornare nel entro terra a te non rimare altro che passare davanti a un palco vuoto  lasciando correre i ricordi.
Desolate si, malinconiche in attesa dell'aria frizzante  che pervade tutto per quei 3 o 4 mesi forse 5 a seconda del tempo ed allora si sarei un bugiardo se non dicessi che è impossibile non farsi coinvolgere da quella "vita a tempo" che nell'attimo ce ne pare priva e che sotto sotto fa rivivere qualche tuo sogno.
Ma, 3 mesi coverete anche voi son ben poca cosa da vivere e anche a caro prezzo... questioni di carattere, ognuno vive con i suoi scopi, i miei vanno sempre controcorrente per cui...
ci vediamo in montagna o in campagna ;) 

lunedì 27 aprile 2015

Il pianista sordo

Mi chiedo perché provi una gran fatica ogni volta che ho davanti  un foglio bianco, è come se i miei polmoni si svuotassero e tremassero nel disperato tentativo di aggrappare un ciuffo d'aria con i muscoli del petto che dolgono come dopo un grosso sforzo.
Non capisco come mai non mi venga un movimento naturale, come mai tutto mi debba sembrare cosi artificiale e posticcio, mi sento intrappolato in me stesso.
Lo sento, sento l'aria densa ed elettrica carica in ogni sua molecola di emozioni e di concentrazione, la stessa concentrazione che piega ogni grinza nel mio volto: Davanti a me il nulla, dietro lo sguardo fisso e svagato del pubblico, avverto anche loro nei loro posti al buio, con l'orecchio teso per cogliere ogni mia singola nota.
Ma come posso io? muovo le mani e muovo le mie dita ma non posso sentire nulla,  e sento solo silenzio, sono come uno di loro, un terzo spettatore davanti a un incantatore di serpenti il cui suono non è in grado di far alzare nessun serpente.
è possibile che la mia sia una sinfonia silenziosa? O forse lo è solo per me? in ogni caso come posso esprimermi senza sentirmi? Come posso farmi capire?
è mio destino pensare alla poesia che il poeta sta scrivendo senza riuscire ad averla? o a farli giustizia sovrapponendo segni neri su quel foglio bianco? Ci penso, sorrido, cambio melodia o almeno credo di cambiarla.
Forse è necessario chiudere gli occhi quando abbiamo sordo l'udito, immaginare lo spazio intorno a noi continuare a suonare senza pensare al pubblico dietro, che siano passanti in impermeabile distratti o spettatori  interessanti paganti.
Ma cosa si fa quando si vuole raggiungere qualcuno sugli altri? 



venerdì 10 aprile 2015

Alba

L'aria fresca che entra dal finestrino fa si che delle piccole ciocche di capelli, come minuscole fate, danzino lievemente intorno a lei.
È presto, i fanali illuminano la strada davanti a noi, striscia bianca dopo striscia bianca il panorama per la maggior parte resta nascosto nell'ultima disperata resistenza della notte.
Di tanto in tanto sposto un occhio su di te, mi piace guardarti mentre cerchi di nascondere, dietro quello sguardo felice e incuriosito, la stanchezza e la sonnolenza del viaggio.
Sorrido, e più andiamo avanti più le tenebre alzano delicatamente il velo, svelando le forme degi alberi e della natura.
Aldilà del tuo finestrino una luce rosata si alza sempre di più; non voglio fermare la macchina e come un pittore, mentre ha paura di essere scoperto, copre la tela dopo ogni tratto, cosi io ti ritraggo ogni volta che uno spicchio di sole sale e un riflesso sul tuo volto cambia.
Siamo arrivati, ti avevo promesso uno spettacolo meraviglioso ed eccolo qua: il sole oramai è quasi del tutto sveglio immergendoci in toni nuovi, sfumati delicato e tenue come il colore pesca che spinge delicatamente via l'ultimo blu che, stanco di resistere, si  scioglie delicatamente in un celeste particolare.
è qua tra questi ruderi che guardo il tuo viso, i tuoi occhi e ti stringo a me: Ti bacio, è un bacio nuovo come questo giorno, ti abbraccio e ti mostro il sole che ora ci illumina perfettamente andandosi a incastonare tra le colonna di pietra, ancora solide e maestose.
Siamo completamente infusi in questo momento, non è semplicemente un'alba un momento come un altro della giornata, questa è la forza invisibile della vita, è il suo cuore che incomincia a battere è la magia che ha inizio.
E in questo momento siamo nel cardine di questa magia, abbracciati a sognare nell'infinita grandezza.  

domenica 5 aprile 2015

Vecchie Sensazioni

Ero da poco entrato nel letto quando sento la porta di casa aprirsi, mio fratello era appena tornato a casa.
Istintivamente stendo la postura e socchiudo gli occhi come a far finta di dormire, certo che questo comportamento non aveva motivazione logica, visto che mio fratello del resto oramai dorme nell'altra camera.
Ma lo faccio lo stesso forse è un capriccio bambinesco che mi assale per un momento e a cui voglio dar retta.
Pochi passi, mio fratello entra in camera, prende il portatile ed esce.
Ed ecco che per un momento ho sentito di nuovo quelle sensazioni che sentivo da piccolo, quando, forse quasi per gioco, consideravo la notte come un grande mistero nel quale eravamo vulnerabili alle nostre paure e ogni momento era buono per provare il nostro coraggio ed essere testimoni di qualcosa.
Un po' come quelle storie che si trovavano nei piccoli brividi;
quindi mi mettevo a letto sotto le lenzuola e affrontavo quel mondo fatto ancora di incubi innocenti che si vivono quasi con tranquillità e con uno slancio simile a quello della brezza serale che, sul terrazzo, accarezzava il mio volto mentre prendevo di mira le rondini con il mio winchester giocattolo.
La stessa aria fresca, quasi misteriosa, mi accoglieva la domenica mattina dei giorni di festa.
Improvvisamente mi alzavo e le tende di camera erano cambiate (nel colore e nella pesantezza, a seconda della stagione)  e l'aria fresca sapeva di panna e tranquillità famigliare.
Arrivavano i nonni per pranzo ed ecco che spuntava quella pasta con la panna che avevo già sentito dalle prime ore del mio risveglio.
E dopo pranzo mi adagiavo sulla sedia a sentire le chiacchiere intorno a me e a osservare i cerchi di caffè lasciati sulla tovaglia dai bicchierini.

Il tempo passa, seppur inevitabile è triste non riuscire a provare più certe sensazioni, per lo meno non in maniera completa.
Si, ce ne aspettano molte altre ancora sconosciute, ma c'è sempre un po' di rammarico nel poter pallidamente ricordare e non provare più certe "gioie" del passato.
Sono sensazioni che passano e non torneranno più, per questo è assolutamente necessario farne tesoro in modo da poterne trarre ogni lezione e ogni tanto, qualche sporadico sorriso. 

sabato 28 marzo 2015

Il risveglio della primavera

Ora che il sole splende a poco a poco più deciso, la brezza mi porta odori nuovi di polline e di erbe.
è odore di primavera, è la primavera che si sveglia nel rigoglioso verde del cappero lungo le mura
che mi invoglia di nuovo a camminare su quella pietra, che ti spalanca i veli della città e ti invita ad esplorare di nuovo la sua storia le sue avventure, ti invita ad andare e scoprirne i suoi angoli più remoti dove le piante ora sono pronte per essere colte lungo il letto del fiume.
la primavera grazie a cui ci ritroviamo ora a bere questo tè ai frutti rossi che sparge il suo aroma nel salotto illuminato dalla luce rinvigorita della mattina.
è la primavera che si risveglia, svegliandomi.



venerdì 13 marzo 2015

Good and evil

Provo a riesumare il blog, purtroppo mi sono messo in testa di scrivere una serie di racconti ( o almeno di provarci via) e quindi molti dei potenziali argomenti degli ultimi giorni sono stati dirottati per questo progetto.
Però mi mancate, quindi torno con un piccolo pensiero.

In questi giorni sto sperimentando più che mai la lotta tra "animo buono" e "animo stronzo" e si forse perché mi ero convinto di provare a essere (ancora) più buono e di essere virtuoso nei fatti ( Ma mi sta già passando la voglia con la gente che c'è in giro).
Per la serie coincidenze curiose, se ci mettiamo completamente a caso a leggere la genesi della stra grande maggioranza delle religioni al mondo, noteremo che lo scontro tra bene e male è inevitabile.
Cosi anche oggi assistiamo a questo scontro in proporzioni minori, ai giorni nostri dove sempre più assistiamo al tramonto degli dei  e a una sempre più maggiore concentrazione sull'individuo (che poi, dovremmo aprire una gigantesca parentesi su questo, visto che ironicamente una maggiore concentrazione sull'individuo per la stra grande maggioranza delle persone porta l'effetto contrario); questo scontro è portato a un livello più basso e facilmente comprensibile:  animo buono o persona stronza? La scelta non è poi cosi scontata, come il tema che è ampiamente dibattuto qui sui blog e ognuno di noi riportapiù volte storie di scontri simili.
Ora il fatto è che l'uomo predica il bene ma cerca sempre il male, è il fascino di quello che potrebbe ferirci, l'amore del rischio l'estasi nel far volgere momentaneamente una situazione contraria a nostro favore e perché no, anche il piacere che si prova nel dolore (Dopotutto anche il dolore serve a farci sentire vivi).
Io si, sono molto più buono che stronzo, e ne pago le conseguenze, perché il mondo diventa cinico, perché come ho detto prima siamo in una società egoista incentrata su individualismo un po' malato e un po' perché finché non ho le prove di dire: " Ok questo comportamento mi ha portato diversi benefici riconoscibili da terzi"  non posso affermare che non ci siano lati negativi nell'essere in questo modo.

Voglio lasciare, quindi, una mia riflessione alle persone che si trovano di fronte a un bivio. Come ad esempio quello di: "Scelgo questo ragazzo buono o questo un po' più stronzo? ""Cerco di smettere di fare questa cosa poco carina o continuo anche se non vorrei?".
Per esperienza e prendendo ipotetici dati alla mano posso dire che un qualcosa di buono, occasionalmente può diventare cattivo appagando cosi sia il bisogno di serenità sia il bisogno di trasgredire e cercare quel poco di dolore che ci piace provare;
 Mentre il cattivo difficilmente tornerà a essere buono per voi.
Quindi: Perché scegliere la "malattia" quando potremmo scegliere sia il male che la cura insieme a seconda di cosa vogliamo assumere?

Non sarebbe più semplice tentare di scegliere sempre quest'ultima? 




domenica 15 febbraio 2015

Ambra

La notte ha messo a dormire il mondo e ci ha lasciato una stanza per noi,
qui, sotto le luci arancioni.  ammiro i tuoi movimenti felini ed eleganti
apprezzo ogni sinuosità dei tuoi lineamenti e ne faccio un dipinto nella mia mente;
Impersoni  Venere e mi inviti a immergermi in questa tintura.
 Poter massaggiare la tua pelle, e guardarti negli occhi, quello sguardo di tenebra che molti hanno amato.
Quello sguardo che cela  le ferite nella tela della tua anima, tagli che rammendo con i colori.
E mi avvolgi come ambra, permeandomi della tua essenza fino a farmi giungere a quello che nascondi di più, allo scorza viva, alla perla dai bagliori smorzarti nei più profondi abissi del tuo animo.
E mi avvolgi come ambra secolare, che dentro di se mantiene vivi i cuori delle creature che ghermisce.

martedì 10 febbraio 2015

Il dolore dei ricordi

L'essere umano nella sua natura contraddittoria, vanta comportamenti spesso agli antipodi della logica che noi tutti siamo giunti ad accettare.
Tutti abbiamo provato l'avvolgente tranquillità dell'abitudine e tutti hanno provato la frenesia e l'eccitazione per un viaggio all'avventura.
Direi che l'uomo non possa vivere senza il bilanciamento di questi due.
Ma proviamo estremo piacere nel restare in un nostro angolo, la migliore arma che ha la nostra mente che equivale alla sensazione corporale di ritrovarsi nel proprio, oramai conosciuto, cantuccio è quella di ricordare.
Ma ricordare non è sempre felice, ricordare spesso è doloroso e forse, a noi piace che sia cosi è forse il nostro piccolo lato masochistico che ci richiama ad immergerci anche in ricordi che sanno molto di rimpianto; è come avere una ferita in bocca, sul labbro, sappiamo benissimo fin dal principio che il tempo che impiegherà a rimarginarsi sarà superiore alla medie, questo perché non possiamo fare a meno di portarci sopra la lingua e di affondare ogni tanto il dente, come a volerci rassicurare della sua presenza e godere di quel dolore acuto.
Lo ammetto, cado spesso nel ricordo/rimpianto, forse è una cosa che accade spesso quando ci sentiamo soli...
Ma so bene che non è bene mordere la ferita e che conviene non stuzzicarla in modo che si rimargini.
Certo, rimarrà sempre una cicatrice nel tessuto della nostra memoria, una piccola grinza sul quale (bisogna essere onesti) porteremo spesso sopra la lingua, ma poi bisogna scorrere in avanti, ritornare al presente.
Ci sono ancora chilometri e chilometri di tessuto da segnare.

lunedì 2 febbraio 2015

Fiori di pesco e di ciliegio

Forse sono sempre stato troppo romantico, in ogni senso del termine, forse mi son plasmato un po' da solo con storie cavalleresche e romantiche o forse è solo un lato di me.
Ma perché non ne posso fare a meno? Forse perché una persona vive negli sfarzi della sua fantasia, perché in quel punto sospeso nel nulla riusciamo a godere di quella brezza fresca e tranquillizzante dove tutte i nostri sogni e sentimenti si nobilitano.
La stessa brezza che ricopre il giardino in cui ti immagino con fiori di ciliegio, e voglio sdraiarmi accanto a te, scansare i tuoi capelli e baciare il tuo collo, sentire finalmente la tua mano accarezzarmi.
Perdermi cosi su un divano che si trasforma in un letto di fiori di pesco in cui stringerti finalmente a me con la calma di un sogno dove il tempo scorre lento e non devo più temere di perderti.




lunedì 26 gennaio 2015

Lascia

Lascia che la mia mente ti sogni danzare,
in quell'abito di seta bordeaux,
lasciaci scivolare sui petali di una rosa viola,
tra i suoi riflessi violacei nella notte.

Lascia che il mio pensiero si sollevi,
si mischi alla polvere sollevata dai raggi di luna
e ti guidi vicino a me.

Lasciami avvicinare,
lascia che veda,nei giochi di luce
la tua forma, danzare verso di me.

Lascia cadere quell'abito pesante
Lasciami immergere,
nella tua pelle bianco latte
e lasciami baciare quelle labbra tinte di nero,
adagiandomi profondamente nella morsa di quest'emozione.




giovedì 22 gennaio 2015

Al sicuro nella tempesta

Non c'è niente di meglio nel sentire cadere la pioggia fuori quando siamo al caldo nel nostro letto, non è retorica ma un'emozione ogni volta nuova che mi fa riflettere...
Credo che si provi una bella sensazione perché ci sentiamo al riparo dalla tempesta, in un luogo che ( come le coperte) è caldo e sicuro.
è un posto che tuttavia sarebbe meglio condiviso con un'altra persona, è sotto le coperte mentre fuori piove che possiamo vivere momenti speciali; Anzi, forse è quello che rende cosi speciale il momento, condividere un posto sicuro in mezzo alla tempesta, nell'occhio del ciclone, con la persona che ci fa sentire sicuri e in quello spazio vostro, farne quello che più volete.

( Ho appena deciso, concepirò un mio futuro figlio/a in un giorno di pioggia; Anche se poi dovrei chiamarlo Chaac come il dio delle pioggie maya, mentre per una figlia... che tra l'altro sembra strano ma sono più incline a scegliere il nome per una figlia che per un figlio, non avrei proprio idee per quest'ultimo)

Ed è questo aver bisogno di un'altra persona che ci contraddistingue, ho pensato spesso a questa cosa mentre camminavo in campagna, molti la considerano come una debolezza... forse, alla fine ogni necessità non è anche un po' una nostra debolezza?
Ovviamente uno deve saper stare da solo, ma non posso negare che (per me) vi sia necessaria un'altra persona.

Anche perché immaginate di ricevere una lettera come il testo di questa canzone, non vi farebbe affrontare tutto? non vi darebbe la forza per affrontare le tempeste e tornre tra le sue braccia?
Molti uomini non capiscono quanto siano fortunati a poter ricevere l'amore di una donna.
Uffa voglio anch'io lettere di questa guisa... Donne: scrivetemi le vostre lettere! ahah


lunedì 19 gennaio 2015

E.E.

Il mio pensiero di te è quello di un abete innevato che sovrasta una valle remota,
Austero ma delicato nei colori del tramonto.
è un pensiero che vola e scende in picchiata per i boschi portando profumo di legni e di muschio;
Di un torrente che scorre limpido tra i letti di foglie nel sottobosco.
Giungendo al mare tu sei lo scoglio nero in cui i miei pensieri si infrangono e spumeggiano luccicando sotto una leggera luna.
Ed è nella notte, di cui sei dama, che ti presenti a me avvolgendomi nelle tue ombre rassicuranti.
Il mio pensiero per te è quello di accarezzare la tua guancia e di morire nella dolce agonia del veleno che secerni.


martedì 13 gennaio 2015

Monete



A volte i ricordi hanno la consistenza e le dimensioni di monete, come quelle che si trovano in giubbotti dimenticati da anni ma ( a volte) ce ne ricordiamo la storia e in quale negozio gli abbiamo ricevuti.

Ricordo di essere stato un ladro da piccolo, ma nulla di scandaloso anzi, quale bambino non ha mai frugato nei pantaloni del babbo adagiati su una sedia?

Diamine, si fa anche da adolescenti, magari al posto del portafoglio (o forse anche a quello...) si mira alle sigarette o che so io; Ecco no, questo no, Ladro si ma con una morale, mi è sempre sembrato indecoroso frugare nel portafoglio dei propri genitori... No ecco io mi accontentavo delle monete, e anche di quelle non ne avrei mai prese tutte ma ne soppesavo peso e valuta prediligendo quelle di taglio medio di cui se ne può accusare la perdita senza farci caso.

Quando era grassa portavo via anche una caramella, in quei pacchetti fatti a stecca sapete? Non ci crederete mai ma oramai riesco a trovarli quasi solo al bar...

Ecco io mentre frugavo in quella fodera immaginavo sempre quando un giorno sarei cresciuto e sarebbe toccato a me essere vittima di questi piccoli furti in casa, e già allora mi chiedevo se in verità un genitore ne è a conoscenza e se, alla fine, lascia a posta qualche spiccio incustodito.

Di certo ci si sente vecchi, ma ancora tutto questo non mi appartiene, niente casa mia, niente pantaloni sulla poltrona niente moglie a casa che aspetta...

Mi chiedo se un giorno sarà destinato a vivere tutto questo o mi strapperanno ogni mio diritto strada facendo.


Incredibile quante piccole emozioni si trovino in dei piccolissimi gesti e ancora me ne mancano molte.

Però sono giovane, quindi... per ora mi accontenterei di trovare un valido motivo per lasciare i pantaloni su una poltrona... (Età maliziosa proprio)


giovedì 8 gennaio 2015

è un periodo difficile, anzi non lo è affatto ,molto probabilmente lo sarà molto meno di quello di altre persone; Se c'è una cosa che manca all'essere umano è la capacità di guardare subito con diversi punti di vista.
La mancanza di coesione tra punti di vista genera il caos, il caos genera degrado che genera la perdizione.
Non mi sarei mai sognato di concordare con qualche matematico, eppure in questo caso è tutto frutto di una semplice equazione.
Ma forse no, è sbagliato dire cosi, alla fine è il corso della natura, si alternano periodi di degrado a periodi di armonia è cosi da secoli.
Ho solo avuto la sfortuna di nascere in un periodi di degrado.
La maledizione di chi nasce in questa parte del ciclo è che non vivrà mai abbastanza a lungo per vedere un miglioramento e, destino permettendo, ne vedrà solo  gettate le basi .
Io pecco di superbia, l'ho sempre fatto dentro di me, sogno di essere un Drago dormiente sotto la superficie di un lago, sogno di svegliarmi e di fare giuramenti solenni in cui mi impegno a porre fine al caos.
Ma la verità è che io stesso alimento questo caos e quando non sogno e son desto son soltanto un disgraziato per il mondo che cerca di sopravvivere a questa corteccia di Quercia che gli sta crescendo intorno.
Lo stemma della mia famiglia ha lo sfondo bianco, e giuro che non lo capivo non riuscivo a capire perché proprio il bianco.
Poi l'ho capito, sono un predestinato, il bianco è il simbolo della purezza, delle cose che nascono, delle cose tenui  che sono spesso le più fragili e muiono subito.
è simbolo casto, di valori puri e ora ho capito, io mi spingerò in avanti portando il mio stendardo finché non cadrò con esso, sarà una di quelle cadute solitarie di cui nessuno parlerà.
Non vedrò mai un'alba nuova, un alba pulita ma sospiro el o accetto, ognuno deve accettare il proprio destino