Give Me Enough Rope

Give Me Enough Rope

mercoledì 27 novembre 2013

it's nobler...

Spesso ignoriamo cose importanti, presi dalle nostre faccende e dal tirare avanti spesso non ci pensiamo e per carità se questo fosse un peccato; è solo normale, è solo la vita.
Vi siete mai chiesti quanta libertà dovremmo dare alle persone? potremmo avere qualche potere sulla libertà delle persone che entrano nella nostra vita?
E certo che è una cosa difficile, immaginatevi me, nato e cresciuto in toscana prima nazione al mondo ad abolire la pena di morte, uno stato (ovviamente stato all'epoca...) con una censura lieve a cui si dava molta importanza quindi alla libertà di un individuo.
Non potevo non essere un ragazzo di principio, un ragazzo a cui piace pensare con quell'acume ed eccentricità degna da non far sfigurare le mie origini ma anche il pensiero che è insito a me.
E se non è facile discutere della vita di una persona che non si conosce, pensate sia più facile parlare di quelle a cui si vuole bene?

No, non lo è, per me non lo è, lo sapete perchè? perchè ogni volta che una persona entra nella nostra vita, nel momento in cui apriamo i nostri confini e lo facciamo entrare nelal parte più intima e più nuda di noi stessi, avviene un vero e proprio sconfinamento che, se esce dopo poco diventa molto spesso un vero e proprio calpestamento.Ed è qui il difficile, perchè se su altri non abbiamo potere, su noi stessi abbiamo potere e quando l'altro se ne va, porta via un pezzo di noi, un pezzo su cui abbiamo ancora potere.
Non c'è niente di più spavantoso del possedere del potere, solo uno sciocco potrebbe prendere alla leggera l'avere del potere (e per nostra fortuna l'essere umano è molto sciocco), davanti a noi, davanti al nostro potere, abbiamo delle responsabilità e davanti a delle responsabilità di fronte a se stessi, un uomo di principio ha delle scelte già fatte da compiere.

Se prendere alla leggera il nostro potere è da irresponsabili, il non accrescere il nostro potenziale va contro a noi stessi e all'acume delle nostre menti ("fatti non foste per viver come bruti...")  è compito di ogni uomo accrescere la porpria mente e di sfruttare al meglio il proprio potere.

Ma cosa è più facile? lasciare andare le persone? aspettandosi che il destino faccia il loro corso e le faccia tornare da noi se cosi è scritto?
o Agire? ma per cosa agiamo veramaente? per riprenderci l'altra persona o quello che è rimasto di noi nell'altra persona?

è più nobile lasciare una persona andare seguendo i nostri principi o richiamarla a noi con tutte le nostre forze?

Si, ho molta strada da fare e una scelta da eseguire, ma forse la risposta è già scritta.

mercoledì 20 novembre 2013

sabato 16 novembre 2013

overshadowed eyes

Quando smetto di pensare inzio a provare e quando smetto di provare inizio a pensare.
Non è neccessariamente un bene, visto che il pensare senza provare nulla non è umano e il provare facendosi guidare troppo dai sentimenti è controproducente, rischioso e comunque non soddisferebbe la mia parte calcolatrice.
Ma forse non è nemmeno questione di pensare/provare, forse sono solo azioni che servono alla funzione, sono solo drappi, veli che celano sotto di essi l'essenza che è sempre palpitante e viva;
é per questo che non vedo certe cose, non per l'occhio ma per l'offuscamento che ho davanti, una patina che non mi permette (o la costringo a non farlo) di vedere bene quello che è in realtà.
Un sigillo, un sigillo che una volta aperto sprigionia tutte quelle cose che in verità mi fanno stare bene.
Un sigillo che per un breve periodo lei ha tolto.