Give Me Enough Rope

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martedì 13 gennaio 2015

Monete



A volte i ricordi hanno la consistenza e le dimensioni di monete, come quelle che si trovano in giubbotti dimenticati da anni ma ( a volte) ce ne ricordiamo la storia e in quale negozio gli abbiamo ricevuti.

Ricordo di essere stato un ladro da piccolo, ma nulla di scandaloso anzi, quale bambino non ha mai frugato nei pantaloni del babbo adagiati su una sedia?

Diamine, si fa anche da adolescenti, magari al posto del portafoglio (o forse anche a quello...) si mira alle sigarette o che so io; Ecco no, questo no, Ladro si ma con una morale, mi è sempre sembrato indecoroso frugare nel portafoglio dei propri genitori... No ecco io mi accontentavo delle monete, e anche di quelle non ne avrei mai prese tutte ma ne soppesavo peso e valuta prediligendo quelle di taglio medio di cui se ne può accusare la perdita senza farci caso.

Quando era grassa portavo via anche una caramella, in quei pacchetti fatti a stecca sapete? Non ci crederete mai ma oramai riesco a trovarli quasi solo al bar...

Ecco io mentre frugavo in quella fodera immaginavo sempre quando un giorno sarei cresciuto e sarebbe toccato a me essere vittima di questi piccoli furti in casa, e già allora mi chiedevo se in verità un genitore ne è a conoscenza e se, alla fine, lascia a posta qualche spiccio incustodito.

Di certo ci si sente vecchi, ma ancora tutto questo non mi appartiene, niente casa mia, niente pantaloni sulla poltrona niente moglie a casa che aspetta...

Mi chiedo se un giorno sarà destinato a vivere tutto questo o mi strapperanno ogni mio diritto strada facendo.


Incredibile quante piccole emozioni si trovino in dei piccolissimi gesti e ancora me ne mancano molte.

Però sono giovane, quindi... per ora mi accontenterei di trovare un valido motivo per lasciare i pantaloni su una poltrona... (Età maliziosa proprio)


9 commenti:

  1. Le vere emozioni stanno nei piccoli gesti. E chi li sa riconoscere beh..possiamo definirlo di buon cuore. Amico mio vorrei trasmetterti la mia serenità a volte,solo per vederti sorridere e non sentirti così malinconico. Dai scambiamoci qualche indirizzo diretto <3

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  2. Avoglia :) per ora scrivi su Foxjumper@email.it poi lì magari te ne passo un altro per bene XD o dimmi te dove scriverti anche, si fa prima u.u

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  3. Li lasciano di proposito.

    I tuoi post sanno di un diario dei ricordi.
    Cavolo, dovresti scrivere di più.

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    1. Lo penso anch'io.
      Ci sto pensando eh, piano piano i post arriveranno XD

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  4. Beh,sposarsi non è un diritto :) Avere una casa invece si.Se vuoi io vivo sola,anzi no con due gatti.Spese a metà affitto camera e sedia per poggiare gli abiti.
    Ps. non rubo monete.

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    1. Come ti ho detto di là, prepara la stanza che accetto l'offerta, e anche se non rubi monete te ne lascerò un paio di cioccolata sul comodino u.u

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    2. Uh buone!Anche se non a dieta :D Ti rubo l'indirizzo mail.Va' :D

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  5. Ti lascio un commento che col post in sè non ha molto a che vedere, ma ho letto anche il post precedente e mi sono partiti tutta una serie di pensieri a catena...
    Spesso mi scontro con le discrepanze fra ciò che mi immaginavo da piccina, ossia la replica della vita dei miei, e ciò che ho invece incontrato nella mia, di vita. Mi sono chiesta diverse volte se anche i miei avessero avvertito questo senso di discrepanza con le loro aspettative. Questo senza dare alcun giudizio di valore. Non è peggio o meglio, semplicemente diverso. Nonostante la crisi noi abbiamo più di ciò che hanno avuto i nostri genitori. Eppure è come se a tutto questo ci fosse stato portato via l'essenziale.

    (mi fermo qui, ma a seghe mentali potrei andare avanti per ore. Comunque pure io fregavo le monete perse per casa, fino a quando la mia sorellina non mi ha denunciata e sono stata processata e condannata in famiglia. Ahimè.)

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    1. Il fatto di averti fatto partire pensieri a catena mi fa molto piacere :)
      Si ti capisco bene, penso sia ciclico è naturale trovare delle discrepanze nei modi di vivere, però si alla fine è solo diverso anche perché un meglio/peggio sta a un giudizio soggettivo.

      (vai vai, che mi sei di buona compagnia.
      Spero che la pena non sia stata troppo severa...)

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