Molti di voi sicuramente conosceranno quella massima scritta per Sherlock Holmes dal suo creatore Arthur Conan Doyle.
Massima che io seguo e apprezzo (nonostante personalmente non creda a una verità oggettiva, anche se cerco di adattare quella più vicina al "caso" "situazione" che ho di fronte).
A volte tuttavia trovo che l'impossibile e l'imporbabile si mescolino in un vortice lasciandoci in balia e rassegnati dopo un po' nel non trovare risposta.
Quindi ho deciso in virtù di questo di raccontarvi una storia:
Tanto tempo fa c'era un piccolo me, davvero piccolo e un ragazzo mi fratello, all'eèoca ogni tanto andava da soli in vacanza dai nonni in campagna e ogni tanto per non andare al mare (e a pensarci bene non è che poi fosse cosi lontano... chi sa perché non ci andavamo) balzavamo sulla GLORIOSA (e si merita tutta la grandezza con cui l'ho scritto) alla Ford escort laser II grigia di mio nonno (che dio l'abbia in gloria) e ci portava a fare il bagno al fiume vicino, un fiume con fondo rocciosa, dove anche quella poca di "spiaggia" che c'era era formata da ciottoli e che col corso degli anni, mi sarebbe diventata familiare.
Per l'appunto, ricordo benissimo, che quell'anno, prevedendo già i nostri pomeriggi passati al bordo del fiume, io e mio fratello decidemmo di comprare uno di quei canotti gonfiabili e ovviamente quel giorno portammo anche quello.
Stesi gli asciugamani (il mitico marrone con scritto Etruria, che siste tutt'ora anche se è ridotto a una pezza quasi, tutto a brandelli memore di epoce eoriche passate, con quell'area trionfante con cui uno si immagina il più degno eroe del passato) non passò molto prima che decisi di andare a fare il bagno;
Ora parliamoci chiaro, ovviamente il fiume non era tanto alto e non presentava nemmeno una forte corrente tranne magari, al centro dove ovviamente si incanala tutto il flusso dell'acqua, io restavo sempre ai bordi chinandomi un pochino in modo da immegermi un pochetto in acqua, dopo un po' capitò il misfatto.
Mio fratello inconsciamente (come poi confermai successivamente e nel corso degli anni) decise di buttare il canotto in acqua, buona idea, se non per il fatto che lo gettò inavvertitamente su di me, sprofondai sott'acqua e non riuscivo a risalire visto che il canotto non accennava a spostarsi e rimaneva lì fermo (io ero piccolo, non ero ovviamente molto forte o furbo per cercare soluzioni estrose), mi ricordo come se fosse ieri che non ebbi paura e pensai solo che dovevo fare qualcosa altrimenti ero nei guai. provai a "rialzarmi" per spingere via il canotto ma senza successo, poi mentre stavo pensando a cosa poter fare, il canotto scivola, scivolando da destra a sinistra permettendomi di riaffiorare e andare a dire a mio fratello quanto fosse idiota.
Ora io in quest'anni c'ho pensato parecchio, alle dinamiche di quell'evento e ho pensato a diverse ipotesi, ricordo abbastanza bene che quel giorno il fiume era abbastanza calmo e se c'era corrente, 90 su 100 essa spingeva da destra verso sinistra quardando il fiume da est.
Come mai il canotto fece quello scivolone? Intervento divino? angelo custode? un improvvisa corrente dal senso opposto? scivolamento a seguito di polvere fini tipo terra e sabbia che spinti dall'acqua facevano attrito tra gommone e ciottoli sotto stanti? Folata di vento improvvisa? (e ogni tanto capitava in effetti in quel fiume).
Me lo sono sempre chiesto e temo che non arriverò mai a una risposta, ciò che posso fare è solamente imparare, guardare bene prima di lanciare qualcosa in acqua e farmi sempre vedere quando qualcuno deve immettere qualcosa in acqua.
Inoltre posso ricordare la storia con un sorriso, dire che la morte ha cercato di colpirmi (come farebbe richard benson) e, penso che a questo punto ne sia in diritto, farmi offrire una birra da mio fratello.
Give Me Enough Rope
lunedì 17 giugno 2013
sabato 15 giugno 2013
Leoni per agnelli (l'agnello tornava meglio)
Vi sono mai capitate quelle settimane dove non vi bene niente e non riusciti ad eccellere nemmeno in quello che sapete fare meglio? ecco, a me è appena successo.
E come al solito, con un giro e rigirio di pensieri partito da quel ragionamento, sono arrivato a chiedermi, con l'avanzare del tempo e la progressione delle dinamiche, inmplementazione e modifiche di una cosa che sappiamo fare bene, è possibile perdere un po' della propria classe nel farla?
é una strullata? forse si, ma ho pensato alla categoria dei videogiochi, che si è vero, non è di una grande utilità nel riuscire nei videogiochi, ma è un ottimo esempio (oltre che aiuta a rilassarsi).
Da "appasionato" ho notato che con il passere del tempo i videogiochi hanno subito un leggero degrado nel gameplay e nella trama (spesso ambo facili e banali) a favore di una grafica superba;
Mi sentirei di affermare che i videogiochi siano stati esposti a un progetto di instupidimento al pari di quello che c'è stato e quello che stanno facendo al giorno d'oggi con la vita di tutti i giorni: valori, educazione, cultura, sentimento ridotti all'osso (e questa parte va a corrispondere alle trame sempre più facili mirate a un divertimento facile che non lascia spazio per la riflessione e l'approfondimento al giocatore) e un esaltazione dell'aspetto esteriore tanto che tutte le ragazze devono essere magre, aspirare a diventare veline e con il messaggio subliminale (che secondo me se ci si fa caso si nota ovunque) del: "Mostrate più seno e gambe e meno cervello, avrete fama e soldi" (e questo corrispende all'ottimizzare all'estremo la grafica di un videogioco).
Ora ovviamente, la relazione tra le due cose è forzata, ovviamente il progresso tecnologico gioca un ruolo importante in tutto questo, però è vero che i giochi diventano più stupidi perché noi cerchiamo cose più semplici e immediate, perché la società cambia e ti cambia come vuole. Io personalmente ho notato che a forza di giocare a gioco frivolo dopo gioco frivolo, mi sono abituato a una certa dose di banalità e ora trovo difficoltà a tornare a certi standard un po' più alti dati dalle eccezioni (ovviamente ci sono sempre, il mio è un discorso un po' in generale. ma non voglio entrare nei dettagli).
Ma questo vuol dire che ci siamo davvero instupiditi? oppure è solo abitudine e basta riprendere un po' la mano?
Alla fine sono giunto alla conclusione che il problema esiste e che non bisogna crogiolarci troppo nei relax e nelle cattive abitudini di questo mondo sempre più moderno dove dei tipi alla ricerca del controllo delle masse tentanto di trasformare leoni in pecore.
Per quanto riguarda i videogiochi, era solo una settimana no, capitano, anche ai professionisti
*si sistema gli occhiali da sole e se ne va*
E come al solito, con un giro e rigirio di pensieri partito da quel ragionamento, sono arrivato a chiedermi, con l'avanzare del tempo e la progressione delle dinamiche, inmplementazione e modifiche di una cosa che sappiamo fare bene, è possibile perdere un po' della propria classe nel farla?
é una strullata? forse si, ma ho pensato alla categoria dei videogiochi, che si è vero, non è di una grande utilità nel riuscire nei videogiochi, ma è un ottimo esempio (oltre che aiuta a rilassarsi).
Da "appasionato" ho notato che con il passere del tempo i videogiochi hanno subito un leggero degrado nel gameplay e nella trama (spesso ambo facili e banali) a favore di una grafica superba;
Mi sentirei di affermare che i videogiochi siano stati esposti a un progetto di instupidimento al pari di quello che c'è stato e quello che stanno facendo al giorno d'oggi con la vita di tutti i giorni: valori, educazione, cultura, sentimento ridotti all'osso (e questa parte va a corrispondere alle trame sempre più facili mirate a un divertimento facile che non lascia spazio per la riflessione e l'approfondimento al giocatore) e un esaltazione dell'aspetto esteriore tanto che tutte le ragazze devono essere magre, aspirare a diventare veline e con il messaggio subliminale (che secondo me se ci si fa caso si nota ovunque) del: "Mostrate più seno e gambe e meno cervello, avrete fama e soldi" (e questo corrispende all'ottimizzare all'estremo la grafica di un videogioco).
Ora ovviamente, la relazione tra le due cose è forzata, ovviamente il progresso tecnologico gioca un ruolo importante in tutto questo, però è vero che i giochi diventano più stupidi perché noi cerchiamo cose più semplici e immediate, perché la società cambia e ti cambia come vuole. Io personalmente ho notato che a forza di giocare a gioco frivolo dopo gioco frivolo, mi sono abituato a una certa dose di banalità e ora trovo difficoltà a tornare a certi standard un po' più alti dati dalle eccezioni (ovviamente ci sono sempre, il mio è un discorso un po' in generale. ma non voglio entrare nei dettagli).
Ma questo vuol dire che ci siamo davvero instupiditi? oppure è solo abitudine e basta riprendere un po' la mano?
Alla fine sono giunto alla conclusione che il problema esiste e che non bisogna crogiolarci troppo nei relax e nelle cattive abitudini di questo mondo sempre più moderno dove dei tipi alla ricerca del controllo delle masse tentanto di trasformare leoni in pecore.
Per quanto riguarda i videogiochi, era solo una settimana no, capitano, anche ai professionisti
*si sistema gli occhiali da sole e se ne va*
mercoledì 5 giugno 2013
Wasn't that long ago that I was planning on my retirement...
Nella vita, a mio avviso, esistono delle grandissime bugie che vengono usate spesso ogni giorno, per farvi due esempi banali potrei citare la risposta "tutto bene" alla fatidica domanda "come va?" e la risposta "è davvero bello, grazie" quando si riceve un regalo la quale utilità, purtroppo, è molto dubbia.
Ovviamente ce ne sono tante altre e magari per ognuno di noi sono diverse, ma ce n'è qualcuna che sicuramente si avvicinana ad essere assoluta per tutti.
Una di queste grandi bugie è la tipica espressione: "Che ti frega, si fa per divertirci" o "è solo per divertirci, il resto non conta" o ancora "L'importante è divertirsi".
Si certo come noo, ma aspetta che ti ci credo eh! è solo per divertirsi si si, infatti è assolutamente ineccepibile il fatto che in qualsiasi attività si decida di svolgere in gruppo e dove è applicabile questa frase, nessuno nel corso di quell'attività avrà scatti di orgoglio, egoismo o che so io e tutti andranno in perfetta armonia con un sacco di rispetto reciproco e con il cuore colmo di amore caritatevole tanto da far concorrenza ai famosi 12...
Ad esempio nel calcetto tra amici, Nessuno criticherà uno più scarso oppure arriverà a lottare con le unghie e con i denti per vincere quella partita (ma non bisognava divertirsi?); Questo fa nascere riflessioni, è nella natura umana, divertirsi solo quando si vince? è nella natura umana l'aspirazione al controllo e al potere? Tuttavia le buone intenzioni ci sono dai... il rispetto il divertimento, passare una serata tra amici... peccato che L'inferno è lastricato di buone intenzioni (come diceva Samuel Johnson).
Ma a parte burle e ruzze, ammetto di non essere un buon giocatore, in quasi nessuno sport (me la cavo sempre meglio nella teoria che nella pratica, tranne in alcune cose ovviamente) e quindi sento particolarmente la pressione di dover far bene, cercare di non essere sempre quello più scarso, fare almeno qualcosa ecc...
Però alla fine, ci pensi (o meglio c'ho pensato) e, alla fine chi me lo fa fare? tanto non vengo nemmeno pagato e anzi, bisogna pagare per il campo, arrivi lì sempre con il falso pretesto del divertimento che in verità è una guerra a chi è "il migliore".
Ma perché devo rodermi il fegato cosi?
Allora sai che c'è? non è poi tanto tempo fa che programmavo il mio ritiro dalle partitelle giocate con gli amici e sai cosa? penso che sia giunto il momento di appendere le scarpette al chiodo. Peccato tra l'altro, perché sono anche nuove.
Ovviamente ce ne sono tante altre e magari per ognuno di noi sono diverse, ma ce n'è qualcuna che sicuramente si avvicinana ad essere assoluta per tutti.
Una di queste grandi bugie è la tipica espressione: "Che ti frega, si fa per divertirci" o "è solo per divertirci, il resto non conta" o ancora "L'importante è divertirsi".
Si certo come noo, ma aspetta che ti ci credo eh! è solo per divertirsi si si, infatti è assolutamente ineccepibile il fatto che in qualsiasi attività si decida di svolgere in gruppo e dove è applicabile questa frase, nessuno nel corso di quell'attività avrà scatti di orgoglio, egoismo o che so io e tutti andranno in perfetta armonia con un sacco di rispetto reciproco e con il cuore colmo di amore caritatevole tanto da far concorrenza ai famosi 12...
Ad esempio nel calcetto tra amici, Nessuno criticherà uno più scarso oppure arriverà a lottare con le unghie e con i denti per vincere quella partita (ma non bisognava divertirsi?); Questo fa nascere riflessioni, è nella natura umana, divertirsi solo quando si vince? è nella natura umana l'aspirazione al controllo e al potere? Tuttavia le buone intenzioni ci sono dai... il rispetto il divertimento, passare una serata tra amici... peccato che L'inferno è lastricato di buone intenzioni (come diceva Samuel Johnson).
Ma a parte burle e ruzze, ammetto di non essere un buon giocatore, in quasi nessuno sport (me la cavo sempre meglio nella teoria che nella pratica, tranne in alcune cose ovviamente) e quindi sento particolarmente la pressione di dover far bene, cercare di non essere sempre quello più scarso, fare almeno qualcosa ecc...
Però alla fine, ci pensi (o meglio c'ho pensato) e, alla fine chi me lo fa fare? tanto non vengo nemmeno pagato e anzi, bisogna pagare per il campo, arrivi lì sempre con il falso pretesto del divertimento che in verità è una guerra a chi è "il migliore".
Ma perché devo rodermi il fegato cosi?
Allora sai che c'è? non è poi tanto tempo fa che programmavo il mio ritiro dalle partitelle giocate con gli amici e sai cosa? penso che sia giunto il momento di appendere le scarpette al chiodo. Peccato tra l'altro, perché sono anche nuove.
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